"I fatti di Cutro - ha detto Anton Giulio Grande - hanno commosso il mondo. Con il lavoro di Calopresti, regista di fama internazionale, si toccheranno i temi dell'accoglienza e degli approdi, quello che generosamente il popolo di Cutro e le istituzioni hanno messo in moto il 26 febbraio scorso. Mimmo Calopresti, documentarista di fama internazionale, intende, da una parte, raccontare le azioni positive della popolazione di Cutro e delle istituzioni e, dall'altra, segnare il legame profondo esistente con episodi precedenti del cinema italiano, quelli delle ambientazioni pasoliniane nelle terre di Calabria.
E segnatamente proprio a Cutro, dove Pasolini, nel 1964, girò 'Il Vangelo secondo Matteo'".
Mimmo Calopresti ha sottolineato "l'importanza di non dimenticare. Solo così - ha aggiunto - riusciremo a dare un senso ad una tragedia come quella avvenuta a Cutro. Lo scopo è di ricordare chi non c 'è più, raccontare le storie di chi si trovava su quel barcone che si è sbriciolato sulla spiaggia di 'Steccato' di Cutro, parlare di tutta quella gente che si è data da fare per dare una mano ai superstiti e che si è mobilitata per giorni per ricostruire e recuperare i brandelli di vita che arrivavano dal quel mare che ha ululato per giorni e notti.
Insomma, trovare un senso a quel che è successo facendo la sola cosa che so fare: raccontare".