"E' giusto portare bibite e cibo all'interno degli stabilimenti balneari?": è stata questa domanda ad alimentare una grossa polemica in merito ad un episodio avvenuto a Bacoli, in provincia di Napoli, che ha visto protagonisti gli operatori di un lido i quali hanno "perquisito" le borse dei bagnanti per assicurarsi non avessero portato con se alimenti provenienti dall'esterno.

L'episodio ha suscitato enorme scalpore, tanto da aprire un divario su chi considerava il gesto condannabile e chi - invece - ne ha visto una mancanza di rispetto nei confronti dello stabilimento.

A tal proposito, la polemica si è sollevata in merito alle linee guida generali su ciò che si può e non può fare all'interno di un lido. Posso passare dal tratto di proprietà di uno stabilimento balneare se devo accedere alla spiaggia pubblica? Cosa posso portare e cosa no? Punti interrogativi del tutto leciti, a cui la testata online Greenme.it ha voluto dare risposta tramite un'intervista ad un'addetta del settore.

A parlare ai microfoni è Edenia Rosati, gestore di un lido di Termoli, che ha fatto chiarezza sui punti più discussi in merito a ciò che è permesso e ciò che è vietato.

Innanzitutto - spiega - il lido è semplicemente titolare di una concessione demaniale ad occupare uno spazio e viene pagato per questo e per i servizi che esso offre. Ciò nonostante, non può decidere cosa il cliente può introdurre al suo interno, che siano cibo e bevande, poiché il divieto comporterebbe una violazione del codice del consumo e del codice civile.
I bagnanti - inoltre - possono transitare liberamente su tutto il tratto balneare. Esso viene sancito dal l’art. 822 del codice civile, che spiega che la spiaggia è un bene pubblico, appartenente al Demanio dello Stato, anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari.