Turismo natalizio in crescita in Italia, trainano città d’arte ed eventi culturali
Per le festività di fine anno attese 17,6 milioni di presenze. Forte spinta dagli stranieri, mentre Sud e Isole crescono ma restano penalizzati dai collegamenti
Città d’arte, manifestazioni culturali, mercatini natalizi e vacanze in montagna spingono il turismo italiano lungo un sentiero di crescita anche nel periodo delle festività natalizie e di fine anno. Le presenze complessive sono stimate in aumento dell’1,3%, per un totale di circa 17,6 milioni, confermando un andamento positivo in una fase tradizionalmente considerata più complessa rispetto ai mesi estivi.
La spinta decisiva della domanda internazionale
A sostenere maggiormente la crescita è la domanda internazionale. Gli arrivi dall’estero sono attesi in aumento del 3,1%, pari a circa 8,1 milioni di presenze, con una quota di mercato che sale al 46% del totale. Gli italiani restano comunque la componente maggioritaria del periodo, con 9,5 milioni di presenze previste e un andamento complessivamente stabile rispetto allo scorso anno.
Il ruolo del last minute e la fiducia degli operatori
Secondo il monitoraggio del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, condotto su un campione di 1.162 imprenditori della ricettività, il bilancio delle festività potrebbe essere ulteriormente rafforzato dalle partenze a ridosso del Natale e del Capodanno. La domanda last minute rappresenta infatti un fattore in grado di migliorare ancora il quadro, soprattutto nelle destinazioni urbane e nelle località legate agli eventi.
Città d’arte e montagna guidano la classifica
Tra le tipologie di destinazione, le città e i centri d’arte si confermano i principali attrattori del periodo, grazie a un calendario ricco di eventi e iniziative culturali, con una crescita attesa del 2,7%. Segnali positivi arrivano anche dalla montagna, che registra un incremento del 2,3%, beneficiando della stagione invernale e delle vacanze legate alla neve. Più contenuti, ma comunque positivi o stabili, gli andamenti delle località marine, rurali e collinari, lacustri e termali.
Extralberghiero più dinamico dell’hotellerie
Sul fronte dell’offerta ricettiva, la variazione stimata premia in modo particolare il comparto extralberghiero, che cresce del 2,2%, confermando un trend strutturale di rafforzamento. Per il settore alberghiero la crescita attesa è più contenuta, intorno all’1%, ma comunque coerente con il quadro complessivo di moderato ottimismo.
Differenze territoriali e il nodo del Mezzogiorno
A livello geografico emergono andamenti differenziati ma nel complesso positivi. Il Centro Italia guida la crescita con un +2%, seguito dal Nord Ovest (+1,8%) e dal Nord Est (+1%). Più contenuto l’incremento per Sud e Isole, che si attestano intorno allo 0,4%. Un dato che evidenzia come il Mezzogiorno, pur partecipando alla crescita complessiva, continui a scontare criticità strutturali.
Destagionalizzazione e collegamenti come sfida futura
Il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, sottolinea come il turismo si confermi dinamico anche in questa fase dell’anno, con una spinta evidente nelle città d’arte e nelle destinazioni tipiche del periodo invernale. Un segnale importante per il processo di destagionalizzazione, che andrebbe consolidato e trasformato in un’opportunità strutturale per imprese e territori. Proprio nel Mezzogiorno, però, resta urgente accelerare su questo percorso, anche affrontando il tema dei collegamenti Nord-Sud, i cui costi elevati continuano a rappresentare un freno alla mobilità interna e alla piena valorizzazione delle destinazioni del Sud durante le festività invernali.