Nicoletti: «I tirocinanti calabresi traditi dalla politica, serve una stabilizzazione vera»
Il candidato di Tridico Presidente: presenta la sua proposta: «4.000 famiglie lasciate nel limbo, io sarò la loro voce»

«Oggi migliaia di tirocinanti calabresi vivono nell’incertezza», denuncia Giovambattista Nicoletti, candidato al consiglio regionale della Calabria con la lista Tridico Presidente. «Avrebbero dovuto avere risposte, stabilizzazione, sicurezza per le loro famiglie. Invece l’ex presidente della Regione ha preferito dimettersi nel pieno del percorso, pensando alla propria carriera politica e lasciando migliaia di persone nel limbo».
La situazione, spiega Nicoletti, riguarda circa 1.500 tirocinanti coperti da delibere comunali. Non tutti, però, potranno essere stabilizzati: molti enti hanno approvato solo inserimenti parziali, spesso a sole 12 ore settimanali, e diversi non porteranno mai a termine quanto deliberato. A questi si aggiungono circa 1.000 esclusi ufficiali – tirocinanti delle scuole, dei privati, dei Comuni senza delibera e di altri enti – oltre a tanti altri che oggi sono ancora in formazione e rischiano di essere dimenticati.
Le misure annunciate e poi abbandonate
«Gli over 60 senza pensione – prosegue Nicoletti – sono stati collocati su un’indennità fino al raggiungimento dei requisiti. Ma per chi non ha ancora i contributi necessari non esiste alcuna garanzia di rientrare nei percorsi di stabilizzazione». Anche le misure annunciate per ottobre, come lo “zainetto lavoro”, l’autoimpiego e le nuove opportunità, non vedranno mai la luce: «Sono state bloccate dalle dimissioni del presidente uscente», attacca il candidato.
Risorse disponibili ma mal distribuite
Sul fronte economico Nicoletti sottolinea che ogni stabilizzazione è sostenuta da un contributo regionale di 54.000 euro per 4 anni per ciascun lavoratore, cui si aggiungono i 5 milioni di euro statali storicizzati. «Si tratta di risorse ancora insufficienti – afferma – e invece di rafforzare questo fondo, la priorità degli ultimi anni è stata destinare miliardi al ponte sullo Stretto, dimenticandosi di 4.000 famiglie calabresi che avrebbero avuto bisogno di appena 50 milioni, come accaduto in passato per LSU e LPU».
La proposta di Nicoletti
Il candidato presenta la sua ricetta: «Serve una stabilizzazione vera per tutti, senza esclusioni e senza scorciatoie. Bisogna utilizzare gli enti regionali e sub-regionali – come Calabria Verde, Sorical, Asp, Arpal, sanità e assistenza – per assorbire i lavoratori rimasti fuori dalle delibere. Va garantito un percorso certo anche ai tirocinanti che oggi sono in formazione e a chi opera nelle scuole e nei privati, molti dei quali vedranno scadere il proprio percorso già a ottobre. Per gli over 60 senza pensione, propongo il rientro immediato nei percorsi di stabilizzazione, così da non lasciare nessuno sospeso».
Un impegno personale
Nicoletti conclude con una promessa chiara: «Non accetto che migliaia di lavoratori vengano usati come pedine elettorali. Non accetto che un presidente, invece di mantenere le promesse, abbandoni i lavoratori per i propri interessi personali. Io sarò la voce di chi è stato tradito. Con voi, per voi, perché nessuno resti indietro».