Roberto Occhiuto, il presidente uscente che tenta il bis
Da consigliere comunale a leader regionale: il percorso politico e le sfide del governatore cosentino

Politico di lungo corso, cosentino, Roberto Occhiuto tenta il bis dopo essere stato eletto presidente della Regione Calabria nell'ottobre 2021, con il 54,6% delle preferenze. Queste regionali si svolgono con un anno di anticipo sulla scadenza naturale, proprio per la sua decisione, a luglio, di dimettersi – ricandidandosi contestualmente – per sottrarsi al logoramento, dopo avere saputo di essere indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro. Un'inchiesta che riguarda la gestione di alcune società agricole nelle quali Occhiuto era socio e movimenti di denaro con altri soci ed in particolare con uno, coindagato, che poi avrebbe avuto incarichi pubblici.
Bilancio di quattro anni e promesse elettorali
Occhiuto in campagna elettorale ha rivendicato l'attività svolta in questi quattro anni, sintetizzata nello slogan “in 4 anni di più che in 40”. Ha rimarcato di avere sbloccato progetti fermi da vent’anni per la costruzione di nuovi ospedali, di essersi impegnato sul rilancio dei tre aeroporti calabresi “ottenendo il record storico di arrivi” e di avere realizzato riforme “mai viste prima”.
Tra le misure annunciate in caso di rielezione, figura il “reddito di merito”: 500 euro al mese per i giovani che sceglieranno le università calabresi e otterranno una media di almeno 27 agli esami.
Origini, formazione e carriera professionale
Nato a Cosenza il 13 maggio 1969, laureato in Economia all’Università della Calabria, giornalista pubblicista e imprenditore nei settori vitivinicolo ed editoriale, Occhiuto è stato direttore generale del gruppo di emittenti calabresi Media TV, che riunisce diverse televisioni regionali come Ten, Rete Alfa e Telestars, creando uno dei network locali più importanti.
Gli inizi nella politica e l’ascesa nel centrodestra
Il debutto politico di Occhiuto risale al 1993, quando diventa consigliere comunale a Cosenza con la Democrazia Cristiana. Dopo lo scioglimento della Dc, aderisce al Ppi di Mino Martinazzoli e successivamente segue Rocco Buttiglione nella nascita del Cdu. Nel 2000 passa a Forza Italia, con la quale viene eletto al Consiglio regionale ottenendo 8.588 preferenze: è il più giovane consigliere del partito.
Due anni dopo, per contrasti interni, aderisce al Ccd di Pier Ferdinando Casini, poi confluito nell’Udc, con cui nel 2005 viene rieletto consigliere regionale e nominato vicepresidente del Consiglio.
L’ingresso in Parlamento e la leadership in Forza Italia
Nel 2008 arriva il salto a Roma con l’elezione in Parlamento nelle liste dell’Udc. Dal 2014 torna in Forza Italia, dove ricopre ruoli sempre più importanti: prima vice capogruppo vicario, poi capogruppo alla Camera fino al 2024, anno in cui diventa anche vicesegretario del partito.
Nel 2021 viene eletto presidente della Regione Calabria, carica che oggi punta a riconfermare con una nuova candidatura, sostenuto dal centrodestra, con l’obiettivo di “ripartire con più slancio”.