Commemorazione di Francesco Occhiuto all'Università Tor Vergata
Un tributo alla sua ricerca ed umanità

Commemorazione di Francesco Occhiuto all’Università di Tor Vergata: un tributo alla sua ricerca e umanità
All’Università di Tor Vergata, si è tenuta una toccante commemorazione in onore di Francesco Occhiuto figlio del Senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, un giovane ricercatore che ha lasciato un’impronta profonda tanto nel suo ambito professionale quanto nelle vite di chi lo ha conosciuto. La cerimonia, densa di emozione, è stata caratterizzata da un sincero momento di riflessione, rispetto e affetto nei confronti della sua memoria.
Il Senatore ed ex sindaco di Cosenza ha voluto condividere sui social queato momento cosi commovente
Un ringraziamento speciale è stato espresso dal Magnifico Rettore, dai professori, dai colleghi e dagli amici di Francesco, tutti presenti per rendere omaggio a una persona che ha saputo conquistare con la sua umanità e competenza. Anche chi ha scelto di partecipare silenziosamente, condividendo il dolore ma anche l'affetto, ha reso possibile un incontro che ha toccato profondamente tutti i presenti.
Ripensando al cammino vissuto accanto a Francesco, la memoria affiora con un'intensità rinnovata. Le sue parole, inizialmente percepite come fragili o addirittura ingenue, oggi appaiono come insegnamenti veri e propri. Francesco, infatti, sapeva indicare una strada, non quella che molti avrebbero scelto per lui, ma quella che avrebbe potuto fare la differenza: una via segnata dalla delicatezza, dalla profondità e da una sincerità che lo rendevano unico.
Durante la commemorazione, i colleghi e i professori hanno raccontato di un Francesco riservato ma straordinariamente premuroso. Un professionista competente, capace di instaurare legami autentici, di ascoltare con attenzione e di portare serenità anche nei contesti più complessi. La sua gentilezza, il suo rispetto e la sua empatia hanno caratterizzato non solo le sue interazioni personali, ma anche il suo approccio alla ricerca.
Francesco, infatti, credeva fermamente in una scienza che fosse al servizio dell’uomo
Non cercava notorietà, non ambiva a titoli, ma voleva solo che la sua ricerca fosse utile. Un esempio emblematico di questo impegno è rappresentato dai suoi studi sui disturbi del comportamento alimentare, in particolare con l’utilizzo di sensori interattivi. Sebbene inizialmente accolto con scetticismo, il suo approccio ha dimostrato di essere il più efficace, poiché coinvolgeva direttamente i pazienti, rendendoli partecipi del processo. Oggi, molti dei suoi colleghi riconoscono in questo metodo un valore fondamentale, tanto che tutti desiderano che la sua ricerca prosegua nel modo in cui lui l’aveva impostata.

La memoria di Francesco non è destinata a essere solo un ricordo, ma un impegno concreto per una ricerca più umana. Un impegno per un’università e una società che non dimentichino mai che la scienza, il sapere e il lavoro devono essere sempre al servizio della persona.
A tal proposito, chi ha conosciuto Francesco ha espresso il desiderio che possa nascere una fondazione in sua memoria, un luogo che si ispiri ai valori in cui lui credeva: la cura, l’ascolto, e la ricerca fatta con verità. Una fondazione che possa parlare a chi, come Francesco, spesso sceglie di rimanere invisibile, ma che ha dentro di sé un mondo da condividere.
Se questo progetto prenderà forma, sarà un tributo alla sua memoria, ma anche un modo per portare avanti le sue idee. "Se troverò la forza, forse nascerà una fondazione", ha affermato con emozione chi gli è stato accanto. Un impegno che, qualora accadesse, sarebbe per lui e con lui, in nome di un’eredità che trascende il tempo e continua a ispirare.