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Dall’11 al 13 settembre torna a Tropea il festival Teatro d’aMare, promosso da LaboArt con la direzione di Maria Grazia Teramo e Francesco Carchidi. Tema di quest’anno è “La cura nella scena contemporanea”, intesa come pratica concreta di inclusione e rigenerazione sociale. Il programma unisce spettacoli, installazioni e laboratori diffusi nel cuore della città, trasformandola in un palcoscenico aperto al dialogo tra artisti, studiosi e pubblico.

Il programma tra spettacoli e performance

La tre giorni si apre con il dibattito “Arte-è-cura” a Palazzo Santa Chiara, seguito dall’installazione itinerante “Trans. Essere Paesaggio” e da spettacoli come “Nella mia stanza l’Orsa Maggiore” e “Afànisi”. Le serate ospiteranno anche live musicali, performance site-specific e produzioni nazionali, con la presenza di compagnie e artisti provenienti da tutta Italia.

Un festival di comunità

Le giornate successive proporranno presentazioni di libri, performance come “Larva” di Carlo Massari, “Voci da un vicolo” del collettivo Putéca Celidònia e la cena comunitaria performativa “Limine”. Il festival si concluderà con “Sapiens”, ultimo capitolo del progetto “Metamorphosis”. Teatro d’aMare 2025 è realizzato con il sostegno del Comune di Tropea, della Camera di Commercio e di sponsor locali.

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