"Lucio è morto di lavoro. Quella di Lucio è una morte bianca". Sono queste le parole, pronunciate ieri sera a "Non è l'arena" su La7, di Simona Loizzo, moglie di Lucio Marrocco, medico dell'ospedale Annunziata di Cosenza suicidatosi la scorsa settimana.

 

Le parole di Simona Loizzo


Secondo la donna, anch'essa dottoressa al nosocomio bruzio, la condizione di eccessivo stress, dettata dall'emergenza Covid, sarebbe stata la motivazione alla base della morte del marito. "Eravamo dei soldati, ma non avevamo le armi" ha detto la Loizzo raccontando come il marito vivesse con grande impegno e passione la sua professione. "Lucio non era solo responsabile della vaccinazione - ha proseguito - ma era anche a capo della struttura complessa di sorveglianza sanitaria dell'Annunziata. Fino a quel giorno aveva eseguito 10000 tamponi ed ogni dipendente che si contagiava, pochi per la verità, lui lo viveva drammaticamente. Ogni sera lui chiamava tutti i contagiati per chiedere come stessero".

Non manca un riferimento alle condizioni dell'ospedale Annunziata: "Lucio passava 15-16 ore in un ospedale che da 30 anni si dice di doverne fare uno nuovo. E come si fa a gestire la pandemia in un ospedale vecchio".

La stessa Loizzo ha negato la possibilità che possa essere stato minacciato o comunque avvicinato dalla criminalità organizzata in relazione alla vicenda dei vaccini. Un riferimento, infine, anche alla loro vita: "Il 6 gennaio erano 30 anni che ci conoscevamo. Eravamo due giovani medici. Abbiamo deciso di tornare a Cosenza perché era più facile crescere i figli".