Ponte sullo Stretto, Matilde Siracusano: “Ripartire dal progetto originario per non perdere altri anni”
Secondo la deputata forzista, «ripartire da un progetto già esistente significa recuperare tempo prezioso, e la Sicilia come tutto il Mezzogiorno non può più permettersi altri ritardi»
«Il Ponte sullo Stretto è un progetto che è stato più volte interrotto e bloccato dalla politica. È lo stesso avviato anni fa, quando il presidente Berlusconi aveva quasi portato a compimento l’iter indispensabile all’avvio dei lavori. Abbiamo scelto di ripartire da lì, perché se avessimo deciso di ricominciare da zero avremmo perso tantissimi anni». Lo ha dichiarato Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenendo a Start su SkyTg24.
Siracusano, compagna del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ha ribadito la volontà del governo di procedere rapidamente con la realizzazione dell’infrastruttura, sottolineando come «la bocciatura di allora non fu tecnica, ma politica: fu una scelta della sinistra, e questo mi pare un fatto ormai evidente».
“Il Mezzogiorno non può più permettersi ritardi”
Secondo la deputata forzista, «ripartire da un progetto già esistente significa recuperare tempo prezioso, e la Sicilia come tutto il Mezzogiorno non può più permettersi altri ritardi». Siracusano ha inoltre ricordato che «l’intero iter è stato seguito nel pieno rispetto delle regole, con i pareri positivi della Ragioneria generale dello Stato e delle autorità competenti».
L’opera come simbolo di sviluppo per Sud e Calabria
«A me interessa lo sviluppo del Mezzogiorno, non le polemiche politiche» – ha aggiunto – «Penso ai 7.500 candidati che hanno risposto alle prime selezioni di Webuild per la costruzione del Ponte, in un territorio dove c’è tanta disoccupazione e dove i giovani hanno bisogno di opportunità, non di rinvii».
La sottosegretaria ha definito il Ponte sullo Stretto «un’opera strategica per l’Italia e per il Sud», ribadendo che si tratta di un progetto «atteso da decenni e che deve essere finalmente portato a termine». Un messaggio in piena sintonia con la linea sostenuta anche dal governatore calabrese Roberto Occhiuto, che da mesi ne difende l’importanza come infrastruttura chiave per la crescita economica dell’area mediterranea.