Angela morta di cancro: le sue ultime parole contro una sanità che non l’ha aiutata
Non è solo una lettera. È un manifesto di verità, una denuncia sociale, un messaggio che non può essere ignorato.
Ci sono parole che non possono restare in silenzio. Parole che nascono dal dolore, dalla lucidità e dall’amore di chi combatte fino all’ultimo respiro. Parole che possono scuotere coscienze, perché raccontano ciò che molti vivono ma non riescono a dire.
Cosenza 2.0 ha reso pubblica la lettera che segue: uno sfogo, una denuncia, ma soprattutto una testimonianza di verità lasciata da Angela Petrassi, giovanissima mamma di San Marco Argentano, scomparsa il giorno della Santissima Immacolata dopo una battaglia affrontata con coraggio e dignità straordinari.
La famiglia, gli amici e chi le è stato vicino hanno voluto che queste righe non rimanessero chiuse in un cassetto. E oggi diventano un appello a chi guida la sanità, a chi fa politica, a chi può e deve migliorare la vita dei malati oncologici in Calabria.
Il Tribunale Regionale dei Diritti del Malato e Cittadinanza Attiva sostengono questa testimonianza, ricordando che:
“I malati di cancro non vogliono e non devono morire due volte.”
Ora, lasciamo parlare Angela.
Senza filtri.
Senza correzioni.
Con tutta la forza delle sue parole.
LA LETTERA DI ANGELA
“In Calabria se ti ammali piangi!
E non piangi per la malattia, piangi perché sai che da quel momento in poi perderai la tua DIGNITÀ; da quel giorno dovrai iniziare a confrontarti con la sanità calabrese e smetterai di sentirti PERSONA, perché ti faranno sentire PESO.
In Calabria se stai male e hai bisogno di andare in pronto soccorso piangi!
E non piangi perché hai paura delle cure o della diagnosi, ma perché già sai che ti toccherà soffrire due giorni seduto su una sedia come un CANE senza essere calcolato da nessuno, ABBANDONATO a te stesso.
In Calabria se devi prenotare una visita con SSN o hai bisogno di qualche esito piangi!
E non perché sei preoccupato di quello che ci sarà scritto, ma perché sai che dovrai confrontarti con un operatore che forse ha la terza media e che per scrivere il tuo nome usa ancora il dito medio sulla tastiera (lettera per lettera), ma che si crede Dio sceso dal cielo e ti guarda come se fossi un REIETTO, dall’alto in basso, come se tu fossi lì a giocare e lui poverino fosse l’unico a lavorare.
In Calabria tra poco si parlerà solo di elezioni, chiunque si candidi dovrà pensare bene a quali sono le PRIORITÀ di questa regione. Il resto sarà solo FUFFA, altro fumo negli occhi a persone che vivono in un luogo dove si muore di più e si muore più giovani rispetto ad altre latitudini del nostro bel paese.
Magari fate meno gli strateghi e le banderuole e pensate al futuro di questa terra. Ve ne saremmo grati!
AMEN!”
J.C.P.
Ciao Angela ❤️
Un’eredità che diventa impegno
Non è solo una lettera. È un manifesto di verità, una denuncia sociale, un messaggio che non può essere ignorato.
Pubblicarla significa amplificare la voce di Angela e dare forza a chi oggi vive la stessa battaglia.
Significa chiedere, con rispetto ma con fermezza, che la dignità non diventi un lusso per pochi.
Angela non c’è più.
Ma ciò che ha scritto può ancora cambiare qualcosa.
E oggi, grazie a Cosenza 2.0, la sua voce continua a parlare a tutti noi.