Iozzo-Chiefari: la 'ndrina delle Serre tra faide, traffici e operazioni antimafia
Nata in provincia di Catanzaro, tra Chiaravalle Centrale e Torre di Ruggiero, la cosca ha conquistato notorietà grazie alla violenza e alla sua rete criminale

La cosca Iozzo-Chiefari nasce dall’unione di due famiglie criminali che operano principalmente a Chiaravalle Centrale e Torre di Ruggiero, estendendo la propria influenza anche sul territorio di Cardinale. Entrambe le famiglie fanno parte del Locale di Serra San Bruno, una delle articolazioni territoriali del sistema mafioso calabrese.
Faide, omicidi e gestione della violenza
La cosca è tristemente nota per gli episodi di violenza: nel 2005 si registrò un tentato omicidio a Chiaravalle Centrale, seguito nel 2009 dal duplice omicidio di Giuliano Cortese e della moglie. Nel 2010 fu ucciso Pietro Chiefari, coinvolto in una faida legata alla cricca criminale. Negli anni successivi, la cosca è stata protagonista di traffici di droga, estorsioni e uso di armi pesanti.
Operazioni giudiziarie e colpi alla cosca
Il 14 ottobre 2019 i Carabinieri eseguirono l’operazione “Ortrhus”, arrestando 17 persone legate alla cosca per reati tra cui associazione mafiosa, detenzione di armi, traffico di stupefacenti e omicidio. Nel 2021, nell’ambito dell’operazione “Anteo”, sono state coinvolte anche altre importanti cosche, tra cui Gallace e Sia-Procopio. Nel 2023, la Corte d’appello di Catanzaro ha rideterminato le condanne per alcuni degli imputati, confermando pene tra i sei e diciotto anni di reclusione.
Sequestri patrimoniali e misure di prevenzione
Nel 2024 la Dia e la Guardia di Finanza hanno messo sotto sequestro beni per oltre 2,5 milioni di euro legati a due membri della cosca, anche se assolti nel merito. Nel marzo 2025, poi, il Tribunale di Catanzaro ha disposto la sorveglianza speciale per Antonio Chiefari, ritenuto pericoloso dal punto di vista criminale, mentre il figlio Vito è stato escluso da tale misura, grazie alla valutazione che non sussisteva la pericolosità sociale.