Povertà assoluta, in Italia quasi un decimo della popolazione vive senza tutele adeguate
Quasi un decimo della popolazione vive in condizioni di povertà assoluta. L’Alleanza contro la Povertà denuncia l’inadeguatezza delle politiche attuali e propone un piano di interventi urgenti

La povertà assoluta in Italia non è più un’emergenza temporanea, ma un fenomeno strutturale che da oltre un decennio continua a crescere. I dati diffusi dall’Istat e rilanciati dall’Alleanza contro la Povertà parlano chiaro: nel 2023 erano in condizione di povertà 8,4% delle famiglie, pari a 2,2 milioni di nuclei, e 5,7 milioni di individui, cioè quasi il 10% della popolazione. Particolarmente grave la situazione dei minori, con il 13,8% – oltre 1,3 milioni di bambini e adolescenti – che vive in famiglie povere. L’incidenza aumenta ulteriormente tra le famiglie numerose, quelle monogenitoriali e i nuclei con cittadini stranieri, dove la povertà raggiunge il 35%.
Cause e responsabilità politiche
Secondo l’Alleanza, le principali cause dell’impoverimento sono riconducibili a fattori ormai radicati: inflazione, in particolare quella alimentare e abitativa, precarietà lavorativa, bassi salari, caro-affitti e debolezza dei servizi sociali territoriali. A ciò si aggiunge il ridimensionamento delle misure di contrasto: il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione ha ridotto drasticamente la platea dei beneficiari. Se con il Reddito di Cittadinanza erano circa 1,3 milioni i nuclei sostenuti, con l’Adi il numero è sceso a 695 mila, ossia 1,7 milioni di persone, appena il 2,5% della popolazione. Una contrazione che, secondo l’Alleanza, ha lasciato senza supporto ampie fasce di popolazione estremamente fragile.
Le proposte dell’Alleanza contro la Povertà
Per invertire la rotta, l’Alleanza propone una serie di interventi concreti: ampliare la platea dei beneficiari superando i criteri categoriali, ridurre i vincoli di residenza che penalizzano gli stranieri, consentire l’integrazione dei sussidi con redditi da lavoro per evitare il ritorno alla povertà, indicizzare pienamente i benefici all’inflazione per preservarne il potere d’acquisto. Tra le misure suggerite vi sono anche il rafforzamento dei servizi sociali territoriali, l’istituzione di un tavolo tecnico-politico permanente, la creazione di un intergruppo parlamentare e l’impegno a investire almeno quanto fatto nei momenti di massimo storico. “Il nostro obiettivo – sottolineano i promotori – è che le politiche di sostegno tornino a garantire dignità e protezione. Non possiamo accettare che in Italia quasi un decimo della popolazione viva in povertà assoluta senza adeguata tutela”.