Medici cubani, il modello Calabria arriva anche in Molise
L’accordo per rafforzare la sanità pubblica è già operativo in Calabria e sarà replicato per colmare le carenze nell’Alto Molise

L’accordo con i medici cubani, già operativo in Calabria per garantire la presenza di professionisti nei reparti più scoperti, diventa ora un modello da replicare anche in altre regioni italiane. Dopo la sperimentazione avviata dal presidente Roberto Occhiuto, che ha visto l’arrivo di decine di camici bianchi dall’isola caraibica per supportare ospedali e Pronto soccorso, anche il Molise ha scelto questa strada per fronteggiare la grave emergenza sanitaria.
Roberti: “Un’idea concreta per il Molise”
“Il presupposto è che senza medici non si può fare sanità e l’intesa con i medici cubani, sul modello già sperimentato in Calabria, rappresenta un’idea concreta per assicurare il numero necessario di professionisti in grado di raggiungere ogni angolo del Molise” – ha dichiarato il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, intervenendo al convegno La Sanità nelle Aree interne: quale futuro per l’Alto Molise. L’intesa con l’Ambasciata cubana prevede l’arrivo di specialisti di Pronto soccorso e 118, figure particolarmente carenti sul territorio.
La crisi sanitaria nelle aree interne
Il Molise, così come già accade in Calabria prima dell’accordo, è da tempo alle prese con una carenza cronica di medici, soprattutto nei reparti ospedalieri più periferici. Per le aree interne dell’Alto Molise il governatore Roberti ha sottolineato anche la necessità di accordi di confine con l’Abruzzo, potenziando in particolare il Pronto soccorso di Agnone.
Un modello che guarda al futuro
L’esperienza calabrese, che ha aperto la strada a questa soluzione innovativa, diventa quindi un punto di riferimento anche per il Molise. L’obiettivo è garantire un servizio sanitario pubblico efficiente, capace di rispondere alle emergenze e di assicurare ai cittadini il diritto fondamentale alla salute, indipendentemente dal luogo in cui vivono.