Davide Tavernise
Davide Tavernise

“La sicurezza del personale sanitario e sociosanitario non può più essere rimandata né affidata unicamente alla repressione penale”. Con queste parole Davide Tavernise, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Calabria, ha annunciato il deposito di una proposta di legge volta a proteggere medici, infermieri e operatori del comparto socio-sanitario da aggressioni fisiche, verbali e psicologiche. Un tema che, sottolinea Tavernise, rappresenta non solo una priorità politica, ma una questione morale e civile.

Un fenomeno sistemico, non più episodico

Il contesto, del resto, è allarmante: solo nel 2023, in Italia, si sono registrate oltre 16.000 segnalazioni di aggressioni ai danni del personale sanitario, con una concentrazione preoccupante nei Pronto soccorso, spesso lasciati soli a gestire flussi inarrestabili di emergenze. “È evidente – ha dichiarato Tavernise – che le modifiche normative introdotte a livello nazionale non bastano. La violenza nei luoghi di cura è ormai un fenomeno sistemico, e serve una risposta sistemica”.

La proposta: prevenzione, sicurezza, supporto

La legge regionale proposta da Tavernise punta a creare un impianto normativo innovativo e strutturato. Non solo inasprimento delle sanzioni, ma interventi profondi e articolati: dalla formazione del personale alla raccolta sistematica dei dati, dal supporto psicologico e legale per le vittime alla predisposizione di piani aziendali obbligatori per la prevenzione delle aggressioni. Tra le misure previste ci sono anche l’installazione di sistemi di sicurezza – come i pulsanti antipanico – e la sottoscrizione di protocolli operativi con le forze dell’ordine per interventi rapidi ed efficaci.

Una rete per vigilare e aggiornare

Elemento centrale della proposta è la creazione di un Tavolo tecnico permanente, con il coinvolgimento delle Aziende sanitarie provinciali e delle sigle sindacali del comparto medico-sanitario. Il Tavolo avrà il compito di monitorare costantemente l’evoluzione del fenomeno e proporre aggiornamenti periodici alle misure adottate. Un ruolo rafforzato è stato previsto anche per il Dipartimento regionale competente, che dovrà vigilare sull’effettiva applicazione delle linee guida e relazionare ogni anno al Consiglio regionale sull’andamento della situazione.

Nessun costo aggiuntivo, solo volontà politica

Tavernise ha voluto sottolineare che l’intero impianto normativo è pensato per funzionare senza generare costi aggiuntivi per la Regione. Sarà possibile utilizzare risorse già disponibili e, in futuro, attivare incentivi specifici per quelle strutture che scelgono di adottare volontariamente le misure previste.

“Un atto di giustizia verso chi si prende cura di noi”

“È un atto di giustizia e di riconoscenza – ha concluso Tavernise – verso chi ha scelto di dedicare la propria vita a prendersi cura degli altri. Non possiamo lasciarli soli. È il minimo che possiamo fare per restituire dignità, serenità e fiducia al nostro sistema sanitario”. Una proposta che vuole essere un segnale chiaro: la Calabria intende fare la sua parte per costruire un ambiente di cura più sicuro, umano e rispettoso.