Vendemmia 2025, annata anticipata e di qualità: Calabria in testa con +20% di produzione
Secondo l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, il Sud e le isole guidano la ripresa produttiva. Nord penalizzato da cali tra il 10% e il 20%, ma uve sane in tutta Italia

La vendemmia 2025 parte in anticipo su tutto il territorio nazionale, ma con scenari diversi tra Nord e Sud. A fare il punto è l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, attraverso la sua rete di docenti universitari ed esperti: le previsioni sono generalmente positive, anche se l’ultima parola spetterà al meteo delle prossime settimane. In Calabria, Basilicata e Puglia si registra la situazione più favorevole: grazie a un andamento climatico eccezionale, le stime parlano di un aumento produttivo fino al 20%, con uve sane e ben sviluppate. Un segnale importante per tutto il comparto agroalimentare meridionale, che si conferma trainante nel panorama vitivinicolo nazionale.
Nord penalizzato, Centro stabile, Sud e isole in ripresa
Diverso il quadro nel Centro-Nord, dove le previsioni indicano cali produttivi tra il 10% e il 20%. In Veneto la raccolta delle varietà precoci è attesa per fine agosto con volumi lievemente superiori rispetto al 2024 e qualità buona. In Friuli, le varietà come Merlot e Ribolla sono in anticipo, mentre la Glera è in recupero. Trentino-Alto Adige segnala un +2-3% grazie a un equilibrio climatico ottimale, mentre Piemonte, Lombardia e Liguria devono fare i conti con una vendemmia anticipata e una riduzione del 10-15%. Nel Centro Italia la situazione è più eterogenea: Marche, Emilia-Romagna e Abruzzo registrano buone performance su varietà come Lambruschi, Verdicchio, Trebbiano e Montepulciano, con aumenti tra il 5% e il 15%. In Toscana, Umbria e Lazio, invece, si prevede un leggero calo, soprattutto sul Sangiovese. Sicilia divisa in due: bene la zona nord-occidentale, con una lieve crescita, mentre sull’Etna la vendemmia è posticipata e si stimano perdite fino al 35% a causa di peronospora e oidio. In Sardegna, invece, si prevede un aumento del 5%, con uve di qualità dal buono all’ottimo, specie nell’Ogliastra, nel Sulcis e nel sud dell’isola.
Qualità ovunque, ma lo sguardo resta puntato sul cielo
Nonostante le differenze produttive, ciò che accomuna l’intero Paese è la salubrità delle uve, segno di una gestione fitosanitaria efficace e di un ciclo vegetativo favorevole. Tuttavia, come sottolineano gli esperti, molto dipenderà dall’andamento climatico di agosto, cruciale per completare al meglio la maturazione. La Calabria, con il suo +20%, si conferma ancora una volta terra di eccellenze vitivinicole, in un’annata che potrebbe regalarle primati non solo in termini di quantità, ma anche di qualità.