Vittorio Staccione
Vittorio Staccione

Vittorio Staccione rappresenta l’archetipo dell’uomo libero: atleta, operaio, mediano della libertà, combattente senza armi contro i soprusi. Il suo periodo a Cosenza non è solo una parentesi calcistica, ma un capitolo vitale della sua esistenza, ritratto con partecipazione e accuratezza da Veltri. La sua figura è un richiamo continuo alla memoria storica e al dovere civico, insegnamento prezioso per le nuove generazioni.

Dalla Torino operaia al Cosenza

Vittorio Staccione nasce a Torino nel 1904 in una famiglia operaia. Crescendo tra le file del Torino e della Fiorentina, esordisce come centrocampista dagli ideali socialisti. Nel 1931, sotto la guida di Balacics, si trasferisce al Cosenza, squadra rossoblù, dove militò fino al 1934. Qui non solo ritrova stimoli calcistici, ma anche un ambiente che gli permetterà di esprimere la sua intelligenza e la sua resistenza politica, non senza subire intimidazioni anche durante il soggiorno in riva al Crati.

Antifascismo e impegno civile

Staccione non fu semplicemente un atleta, ma un uomo coerente: protesta, scioperi, militanza politica. La sua opposizione al regime non passò inosservata – negli anni Trenta subì aggressioni squadristiche e censura nelle cronache sportive – e in seguito, da operaio alla Fiat, entrò nel mirino dell’Ovra fino al tragico arresto del marzo ’44.

Degrado, deportazione e morte

Dopo gli scioperi del marzo 1944, Staccione viene arrestato e consegnato alle SS: verrà deportato nel campo di Mauthausen-Gusen, dove i soprusi, i lavori forzati e le percosse lo conducono alla gangrena e alla morte nel marzo 1945 – pochi giorni prima della liberazione del campo.

Un libro di Veltri per svelare un destino

Il giornalista cosentino Francesco Veltri ha raccolto la vita incredibile di Staccione nel libro Il mediano di Mauthausen (2019, Diarkos). Grazie a una ricerca in archivi, testimonianze familiari e documenti ufficiali, Veltri racconta un percorso che intreccia sport, militanza, tragedia personale e resistenza idealista.

Cosenza lo ricorda

A Cosenza, dove rimase impresso tra i giocatori rossoblù, la memoria di Staccione vive nella targa posata nel parco Emilio Morrone (ex stadio cittadino) il 25 aprile 2022, cerimonia alla quale partecipò lo stesso Francesco Veltri. Una testimonianza che unisce sport, memoria e impegno civile.