Dal 2009, la sanità calabrese è sotto commissariamento a causa di inefficienze e disavanzi finanziari. Nonostante gli sforzi per riformare il settore, la situazione rimane critica, con ospedali al collasso e servizi essenziali compromessi. Nel marzo 2025, è stato dichiarato lo "stato di emergenza della rete ospedaliera" per 12 mesi, nel tentativo di accelerare la costruzione di nuovi ospedali e migliorare l'assistenza sanitaria nella regione.

Carenza di personale: un problema strutturale

La Calabria affronta una grave carenza di personale sanitario, con un deficit di circa 2.000 infermieri. Questa situazione è aggravata da ritardi nelle assunzioni e da una gestione inefficace delle risorse umane. In alcune strutture, come l'ospedale di Corigliano-Rossano, solo 30 dei 46 infermieri previsti sono operativi, mentre altri sono assegnati a mansioni amministrative o dichiarati inidonei.

Stipendi tra i più bassi d’Italia

Gli infermieri calabresi percepiscono retribuzioni inferiori rispetto alla media nazionale. Lo stipendio medio annuo è di circa 29.810 euro, tra i più bassi d'Italia. Questa disparità salariale contribuisce alla fuga di professionisti verso altre regioni o all'estero, aggravando ulteriormente la carenza di personale.

Condizioni di lavoro estenuanti e rischio burnout

La carenza di personale costringe gli infermieri a turni massacranti, spesso senza adeguate pause o ferie. In reparti come il Pronto Soccorso, il sovraccarico di lavoro è particolarmente evidente, con personale insufficiente a garantire un'assistenza adeguata . Queste condizioni aumentano il rischio di burnout tra gli operatori sanitari.

Aggressioni e sicurezza sul lavoro

Gli infermieri calabresi sono frequentemente esposti a episodi di violenza. Recentemente, due infermieri sono stati aggrediti al Pronto Soccorso di Locri, evidenziando la mancanza di misure di sicurezza adeguate, come la presenza di posti fissi di polizia nelle strutture sanitarie . I sindacati hanno proclamato lo stato d'agitazione per sollecitare interventi urgenti.

Proteste e richieste di reintegro

La situazione ha portato a proteste da parte degli infermieri, in particolare quelli il cui contratto non è stato rinnovato. A Vibo Valentia, 28 infermieri e operatori socio-sanitari licenziati hanno manifestato per chiedere il reintegro, sottolineando la contraddizione tra la dichiarata carenza di personale e i licenziamenti effettuati.

Le sfide della riforma sanitaria

Nonostante gli sforzi per riformare il sistema sanitario calabrese, inclusa la creazione dell'Azienda Zero per centralizzare le funzioni amministrative, le criticità persistono. La mancanza di personale, le retribuzioni inadeguate e le condizioni di lavoro difficili continuano a ostacolare il miglioramento dell'assistenza sanitaria nella regione .