Ponte sullo Stretto
Ponte sullo Stretto

«Sul Ponte dello Stretto il governo andrà a sbattere contro un muro». A parlare è Anthony Barbagallo, deputato siciliano e capogruppo Pd in commissione Trasporti, che in un’interpellanza urgente alla Camera ha elencato una serie di criticità insormontabili già evidenziate anche dalla Corte dei Conti. Barbagallo cita la direttiva comunitaria Habitat, la normativa Iropi e la Vinca negativa mai superata, sottolineando l’assenza del computo metrico estimativo dettagliato di costi, quantità e prezzi. «Come può l’esecutivo stimare con certezza l’importo di 13 miliardi per la costruzione del Ponte, se mancano gli strumenti tecnici fondamentali?», domanda il parlamentare.

Violazioni del Codice degli appalti e costi lievitati

Il punto più grave, secondo Barbagallo, è la violazione dell’articolo 72 del Codice degli appalti, che prevede l’indizione di una nuova gara quando il costo dell’opera aumenta oltre il 50%. «Qui siamo arrivati oltre il 400%», denuncia. Per questo, spiega, sarebbe stato necessario indire una nuova gara pubblica, invece di «individuare nel compagno di merende di Salvini il nuovo aggiudicatario». La lievitazione dei costi, secondo il deputato, rende l’intera operazione opaca e priva delle necessarie garanzie di trasparenza.

Interrogativi irrisolti sulle risorse idriche

Ulteriori dubbi riguardano i rifornimenti idrici necessari per i lavori del Ponte. Barbagallo riporta la risposta del governo: «I dettagli saranno nel progetto esecutivo». Ma le perplessità restano. «Da dove arriverà l’acqua in una terra che ogni giorno si misura con la siccità?», chiede il deputato. Secondo quanto riferito, si prevede la costruzione di un acquedotto lungo 40 chilometri da Furci Siculo, ma nel progetto non sarebbero indicate le risorse necessarie per realizzarlo. «Un’ulteriore prova – conclude Barbagallo – della leggerezza con cui il governo sta affrontando l’opera simbolo della sua propaganda».