Prossimo allo scadere del mandato di Sergio Mattarella nella sua carica di Presidente della Repubblica, si giunge alla corsa al Colle del Quirinale, che ci pone di fronte a diversi possibili candidati ben diversi tra loro. La prima chiama dei Grandi Elettori avverrà il 24 gennaio 2022, ponendo a giudizio alcuni nomi ben noti nella cerchia politica italiana.
In primis potremmo ritrovare la candidatura dello stesso Presidente uscente, che, per quanto abbia più volte espresso la sua contrarietà ad un bis alla poltrona, sembrerebbe essere il più gettonato tra i possibili successori.

L’ipotesi su Mario Draghi intimorisce l’opinione italiana, che per quanto possa essere considerato valido nella carica di Capo di Stato, potrebbe creare scombussolamento all’interno del Parlamento, cedendo la sua poltrona da Premier e provocando una reazione a catena che “sposterebbe” le pedine sul tavolo.

Si potrebbero quasi accertare i “rumors” sulla candidatura di Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia ha il pieno sostegno di tutto il centro-destra, anche se si sosterrebbe che il Cavaliere possa aver mosso una strategia per evitare passi falsi da parte dei suoi alleati. Considerazione possibile se si tiene conto che lo stesso partito del Pd porta alle elezioni Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio, e Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera, portato in Parlamento alle ultime elezioni proprio dallo stesso Berlusconi.

Gradita, invece, al polo centrista è la giurista e Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, che pare abbia raccolto un buon numero di preferenze tra i “vox populi” svolti prima delle elezioni. Tra gli altri volti femminili, Maria Elisabetta Casellati, attuale Presidente del Senato della Repubblica, potrebbe contribuire alla rottura di quel puzzle mono-genere che vede sul Colle solo volti maschili.

In coda gli outsider della Repubblica, tra facce nuove e nomi inaspettati, come Franco Frattini, possessore di una buona reputazione all’interno del Parlamento, o dell’82enne Romano Prodi, con in spalla il bagaglio più ricco di esperienza politica, ma che molto probabilmente non costituisce un ruolo di possibile candidato. Interessante la presenza di Paolo Gentiloni, che sembrerebbe però attualmente non disposto a lasciare Bruxelles per il Colle italiano.