L'Abbazia di Carlopoli
L'Abbazia di Carlopoli

Carlopoli è un comune della provincia di Catanzaro che sorge ad un’altitudine di circa 924 metri sul livello del mare. Il suo nome deriva da Carlo Cicala, feudatario del territorio nel Seicento, che approvò la fondazione del borgo nel 1625. In origine il territorio faceva parte dell’assetto feudale più ampio e la nascita di Carlopoli segnò la volontà di popolazione e sviluppo rurale in una zona montana e remota dell’entroterra calabrese.

Nel corso dei secoli il borgo ha mantenuto dimensioni modeste ma con un’identità chiara. Carlopoli ottenne lo status di comune nel 1832, e poco dopo inglobò l’abitato di Castagna, consolidando così la sua configurazione territoriale attuale. Secondo i dati più recenti, l’area comunale si estende su circa 16 chilometri quadrati, con una densità demografica relativamente bassa, tipica dei borghi montani calabresi.

Il patrimonio culturale e i luoghi da scoprire

Il territorio di Carlopoli conserva tracce antiche di insediamenti preistorici e successivi reperti delle culture bruzie, romana e medievale. Tra le emergenze più significative spicca l’abbazia di Santa Maria di Corazzo, fondata nell’XI secolo dai Benedettini e ridefinitasi in seguito con i Cistercensi. Questa abbazia, sorta tra corse e valli del fiume Corace, ha svolto un ruolo centrale nel medioevo locale: fu un centro economico e spirituale, con attività agricole, pastorali e artigianali. Al suo interno lavorò anche l’abate Gioacchino da Fiore, che nel periodo della sua attività qui compilò parte dei suoi scritti teologici.

Tra le attrazioni contemporanee troviamo il Palazzo Passalacqua, testimonianza architettonica locale, e vari itinerari naturalistici che attraversano boschi, colline e gole, offrendo scorci panoramici sulla Calabria verde. Il borgo mantiene strade strette, case in pietra, scorci caratteristici e atmosfere sospese nel tempo, che invitano alla lentezza e all’osservazione.

Le sfide di un piccolo centro calabrese

Carlopoli, come molti borghi dell’Appennino calabrese, affronta problemi strutturali: spopolamento, servizi essenziali ridotti e una limitata presenza di infrastrutture utili a trattenere i giovani. Le opportunità economiche sono spesso legate all’agricoltura, all’artigianato locale e al turismo minore, ma il potenziale culturale e ambientale è spesso sotto-utilizzato.

La connessione con i comuni vicini — Tiriolo, Scigliano, Taverna — è stata storicamente fondamentale: Carlopoli nasce in un “triangolo” tra questi centri e la sua storia è legata agli scambi e alle vie transitarie del tempo. Il corso del fiume Corace, inoltre, attraversa part of this territorio, segnando non solo l’ambiente naturale, ma anche il destino idrografico e la fertilità dei suoli circostanti.

Verso un rilancio possibile

Per Carlopoli il recupero del patrimonio storico-culturale e dell’identità locale può essere leva per un rilancio turistico sostenibile. Valorizzare l’abbazia di Corazzo, creare percorsi di escursione tra i boschi, promuovere eventi culturali e far conoscere la gastronomia locale sono strategie realistiche.

Il borgo potrebbe guardare anche a modelli di turismo slow, accoglienza di nicchia e recupero del patrimonio edilizio con progetti di rigenerazione urbana. In un contesto regionale che spinge sempre più per la valorizzazione dei borghi, Carlopoli può cogliere opportunità se riuscirà a connettere la sua storia con una visione contemporanea.