Novello e Succurro
Novello e Succurro

“È molto preoccupante l’aumento indiscriminato delle popolazioni di cinghiali e altre specie”. A lanciare l’allarme è Luigi Novello, responsabile dell’Anci Calabria per le Attività venatorie, che in una nota ufficiale sottolinea la necessità di promuovere e disciplinare il ruolo del cacciatore nella gestione del patrimonio faunistico, al fine di ristabilire un equilibrio tra le specie selvatiche.

I cacciatori come argine e sentinelle del territorio

Secondo Novello, “l’azione dei cacciatori, come più volte evidenziato dall’Ispra, rappresenta l’unico argine al dilagante problema”. Non solo abbattimenti selettivi: i cacciatori sono definiti anche come “sentinelle del territorio”, conoscitori degli ambienti naturali che possono contribuire, ad esempio, alla prevenzione degli incendi e alla tutela degli ecosistemi.

Una legge da aggiornare

Il dirigente dell’Anci Calabria evidenzia come la legge n. 157 del 1992 che disciplina la materia venatoria sia ormai datata e non più adeguata alle mutate condizioni ambientali e socioeconomiche. Per questo auspica un allineamento con le normative in vigore negli altri Paesi dell’Unione europea, con regole più elastiche e strumenti più agili per affrontare le emergenze.

Il vuoto lasciato dalle Province

Novello mette in luce anche un problema organizzativo: il venir meno del ruolo delle Province ha creato un vuoto gestionale, che si traduce in ritardi, mancanza di conoscenza dei problemi e difficoltà di intervento. “Speriamo che vi siano sensibilità e prontezza da parte dei governanti – conclude – per ridare ai territori strumenti adeguati di gestione e controllo”.