Coldiretti Calabria scende in piazza a Bruxelles giovedì 18 dicembre per protestare contro i tagli alla Politica agricola comune e contro quelli che l’organizzazione definisce gli inganni legati all’accordo Mercosur. Una mobilitazione che vedrà la partecipazione di una delegazione calabrese insieme alle rappresentanze nazionali e regionali di Coldiretti provenienti da tutta Italia, con migliaia di agricoltori uniti per chiedere un’Europa più vicina ai territori e alle imprese agricole.

Una maxi-sforbiciata che colpisce la Calabria

Al centro della protesta c’è il piano europeo che prevede un taglio di 90 miliardi di euro alla Pac, con una riduzione stimata di 9 miliardi per l’agricoltura italiana. Per la Calabria, l’impatto sarebbe particolarmente pesante: secondo Coldiretti, la regione rischia di perdere oltre 300 milioni di euro nella futura programmazione 2028-2034, con una perdita annua stimata di circa 40 milioni. Un colpo che ridurrebbe il peso dell’agricoltura in termini produttivi e occupazionali, con effetti sociali rilevanti, soprattutto nelle aree interne e rurali.

Il ruolo strategico dell’agricoltura e la sicurezza alimentare

Coldiretti sottolinea come l’agricoltura rappresenti non solo un settore economico, ma anche una delle principali difese contro il cambiamento climatico e un pilastro della sicurezza alimentare. Ridurre le risorse destinate al comparto significa indebolire la capacità produttiva europea e aumentare la dipendenza dall’estero, in un contesto internazionale in cui grandi potenze come Stati Uniti e Cina stanno invece rafforzando gli investimenti agricoli.

Mercosur e mancanza di reciprocità

Nel mirino dell’organizzazione agricola c’è anche l’accordo Mercosur, ritenuto un ulteriore fattore di squilibrio. Annunciare iniziative a favore del consumo di prodotti europei, sostiene Coldiretti, appare come pura propaganda se non vengono garantite regole chiare e uguali per tutti. Senza l’obbligo dell’etichetta d’origine e senza una reale reciprocità sugli standard ambientali, sociali e sanitari, il mercato europeo continua ad aprirsi a produzioni che penalizzano gli agricoltori locali e mettono a rischio la tutela dei consumatori.

La distanza tra Bruxelles e i cittadini

Secondo Coldiretti, le dichiarazioni della presidente della Commissione europea sono smentite dai fatti: tagli alla Pac, importazioni senza tutele e assenza di una vera politica agricola comune. Una linea che, a giudizio dell’organizzazione, sta ampliando la distanza tra Bruxelles e i cittadini europei e mettendo in discussione la sovranità alimentare dell’Unione.

La mobilitazione del 18 dicembre

Per queste ragioni Coldiretti annuncia un innalzamento del livello della mobilitazione. Senza agricoltori, ribadisce l’organizzazione, non si governa l’Europa. La manifestazione di Bruxelles vuole essere un segnale forte per chiedere un cambio di rotta nelle politiche comunitarie e restituire centralità a chi ogni giorno custodisce la terra e una parte fondamentale dell’identità europea.