Perché l'olio extravergine di oliva industriale costa quanto quello artigianale?

Negli ultimi tempi, il prezzo dell'olio extravergine di oliva nei supermercati ha raggiunto cifre record, superando spesso i 10 euro al litro. Questo dato sorprende se confrontato con i prezzi praticati nei mercati contadini, dove l’olio di piccoli produttori locali ha storicamente avuto un costo più elevato rispetto all’olio industriale. Ma come si spiega questa inversione di tendenza? E perché un prodotto di filiera lunga e industriale ha ormai prezzi paragonabili, se non superiori, a quelli dell'olio artigianale?

olio extravergine di oliva

Le cause dell'aumento dei prezzi

La risposta ufficiale a questa domanda risiede nella riduzione della produzione, che ha colpito duramente il settore. In Italia, la campagna olivicola 2024/2025 prevede una produzione di 224.000 tonnellate, con un calo del 32% rispetto all’anno precedente. Le principali regioni produttrici, come Puglia e Sicilia, hanno risentito di ondate di calore e siccità prolungate, compromettendo la resa degli uliveti. La stessa situazione si è verificata in Spagna, il principale produttore europeo, riducendo l’offerta globale e aumentando i prezzi. L’inflazione ha fatto lievitare i costi di energia, trasporto e manodopera, con un impatto diretto sul prezzo finale. Inoltre, l’incremento del costo del vetro e del packaging ha ulteriormente inciso sul prezzo di vendita. La diminuzione della produzione ha portato a un aumento della domanda di olio italiano, soprattutto sui mercati esteri, contribuendo alla crescita dei prezzi interni. La GDO ha risposto adeguando i listini, con aumenti che in alcuni casi hanno superato il 100% rispetto ai livelli pre-crisi.

Il confronto con l'olio nei mercati contadini

A fronte di questi aumenti, il confronto con il prezzo dell'olio extravergine venduto nei mercati contadini diventa ancora più interessante. Tradizionalmente, l’olio dei piccoli produttori ha un prezzo più alto a causa della lavorazione artigianale, delle quantità limitate e della vendita diretta. Tuttavia, con l’aumento dei costi industriali, il divario si è assottigliato. In alcune realtà locali, oggi un litro di olio acquistato direttamente dal produttore può costare tra i 10 e i 12 euro al litro, mentre sugli scaffali della GDO si trovano bottiglie industriali allo stesso prezzo o addirittura superiore.

Le differenze tra olio artigianale e industriale

L’olio artigianale è spesso tracciabile e garantito dal produttore, mentre quello industriale può derivare da miscele di oli provenienti da diversi paesi. Nei mercati contadini, l’olio venduto è solitamente della stagione in corso, mentre nella GDO possono esserci stoccaggi più lunghi. I piccoli produttori tendono a evitare processi industriali intensivi che possono alterare le caratteristiche organolettiche dell'olio.

Il rischio di speculazione e i benefici dei mercati contadini

L'aumento dei prezzi dell'olio extravergine nella grande distribuzione ha reso sempre più conveniente rivolgersi ai mercati contadini. Se fino a poco tempo fa il divario di prezzo rappresentava un ostacolo per i consumatori, oggi la differenza è minima, rendendo l'acquisto da piccoli produttori un'opzione più vantaggiosa sotto il profilo qualitativo. Il rischio è che questa crisi possa favorire ulteriormente la speculazione, spingendo sempre più consumatori verso prodotti di bassa qualità, con effetti negativi sia per i produttori che per il mercato dell’olio extravergine italiano.