Francesco Moraglia, nato a Genova il 25 maggio 1953, è oggi una delle figure più rispettate della Chiesa cattolica italiana. Dal 31 gennaio 2012 è il 48° Patriarca di Venezia, un incarico storico, antico, prestigioso. Venezia, la città sospesa tra acqua e cielo, non sceglie a caso i suoi pastori: e Moraglia, in questi anni, ha saputo incarnare il ruolo con sobrietà, profondità, rigore. Teologo raffinato, uomo di grande cultura, formatosi a Genova nei difficili anni post-conciliari, Moraglia ha sempre predicato una Chiesa povera, fedele al Vangelo, distante dalle mode effimere e vicina ai problemi concreti della gente.

Ma perché oggi il suo nome comincia a circolare con insistenza nei corridoi vaticani?

Secondo diverse fonti interne, anche se non ufficiali, Francesco Moraglia sarebbe uno dei "papabili" per un futuro conclave.

Sì, papabili.
Quel termine che si sussurra a bassa voce nelle stanze di Roma, che si accosta solo a pochi, pochissimi cardinali e vescovi capaci di raccogliere non solo consenso, ma anche stima profonda.
Una parola che brucia sulle labbra, tanto è carica di attese, sogni, responsabilità.

E Moraglia, con il suo profilo basso e la sua fede alta, rappresenterebbe perfettamente il tipo di pastore che molti, oggi, desiderano: un pontefice capace di unire tradizione e rinnovamento, radicato nella dottrina, ma capace di parlare ai cuori semplici, un uomo non dell'immagine, ma della sostanza.

Un candidato naturale

Il suo stile sobrio, il suo amore per la verità senza compromessi, il suo sguardo misericordioso ma mai compiacente, lo rendono un candidato naturale in un'epoca in cui la Chiesa cerca, più che mai, di ritrovare sé stessa nel mondo complesso del XXI secolo.

Certo, ogni Conclave ha le sue sorprese.
E il vento dello Spirito soffia dove vuole.

Ma se davvero dovessimo un giorno udire il famoso "Habemus Papam" associato al nome di Francesco Moraglia, non sarebbe certo una sorpresa per chi, da tempo, ha imparato a riconoscere in lui un segno forte della presenza di Dio tra gli uomini.

Francesco Moraglia: il Patriarca silenzioso.
Forse — domani — il Papa della concretezza.