Occhiuto: “A cinquant’anni dalla scomparsa di Pasolini ricordiamo un genio inquieto, libero e visionario”
Tra i tanti luoghi che Pasolini amò, il Sud occupava un posto speciale
A mezzo secolo dalla sua tragica scomparsa, l’Italia rende omaggio a Pier Paolo Pasolini, una delle figure più complesse e luminose del Novecento. Poeta, regista, scrittore e intellettuale controcorrente, Pasolini continua a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per la cultura italiana: un simbolo di libertà di pensiero e di visione critica della società.
Un artista visionario e anticonformista
Pasolini fu un genio capace di attraversare il proprio tempo con uno sguardo lucido e profetico. La sua voce, spesso scomoda e anticipatrice, denunciò l’omologazione culturale e la perdita dei valori autentici dell’Italia popolare. Dai romanzi come Ragazzi di vita ai film come Accattone e Il Vangelo secondo Matteo, la sua opera è una testimonianza viva di un intellettuale che non smise mai di interrogarsi sull’uomo, sul potere e sulla verità.
Il legame con il Sud e l’amore per la Calabria
Tra i tanti luoghi che Pasolini amò, il Sud occupava un posto speciale. Lo considerava l’anima più autentica dell’Italia, lontana dalle distorsioni della modernità. In particolare, nutriva un affetto sincero per la Calabria, che descriveva come “terra di limoni in cui vorrei vivere e morire”. Un legame profondo con la gente, i paesaggi e le tradizioni di una regione che incarnava, ai suoi occhi, la purezza e la verità del Paese.
Le parole di Roberto Occhiuto
Nel giorno dell’anniversario, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha ricordato Pasolini con un messaggio su X (ex Twitter):
“A 50 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini ricordiamo un genio inquieto, libero, visionario. Uno dei più grandi italiani del Novecento. Amava la Calabria, 'terra di limoni in cui vorrei vivere e morire'. Un legame autentico con il Sud e con l'anima più vera dell'Italia.”
Un omaggio sentito, che mette in luce il profondo legame tra Pasolini e il Mezzogiorno, ma anche l’attualità del suo pensiero.
Un’eredità che parla al presente
A cinquant’anni dalla sua morte, Pier Paolo Pasolini resta una voce viva nel dibattito culturale e civile del Paese. La sua eredità continua a interrogare e ispirare: un invito a difendere la libertà di pensiero, a guardare la realtà senza ipocrisie, a riscoprire la verità nascosta nelle radici popolari dell’Italia