I giganti verdi della Calabria, un patrimonio naturale millenario da scoprire
Gli alberi secolari della regione raccontano secoli di storia e rappresentano una ricchezza ambientale e culturale da proteggere
La Calabria custodisce un patrimonio arboreo tra i più affascinanti e antichi d’Italia, caratterizzato da esemplari secolari che raccontano la storia naturale e culturale del territorio. In tutta la regione, dalle coste ioniche e tirreniche fino ai rilievi montuosi dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino, sopravvivono alberi monumentali che rappresentano veri e propri monumenti della biodiversità. Queste piante, spesso protette da specifiche normative ambientali, sono diventate negli anni punti di riferimento per studiosi, escursionisti e visitatori attratti dalla loro imponenza e dal valore testimoniale che custodiscono.
I giganti della Sila e dell’Aspromonte
Tra gli alberi più celebri spiccano i Giganti della Sila, un gruppo di maestosi pini larici situati a Fallistro, nel comune di Spezzano della Sila. Alcuni di essi superano i 40 metri di altezza e sfiorano i 500 anni di età, rendendoli tra gli esemplari più antichi d’Europa. In Aspromonte, invece, si possono ammirare faggi e abeti secolari che punteggiano le pendici montuose, come il Faggio di San Luca e gli imponenti pini dell’area di Montalto. Questi alberi non sono solo testimonianze di epoche lontane, ma veri ecosistemi viventi che ospitano micromondi di fauna e flora.
Un valore naturalistico da proteggere
La presenza di alberi secolari in Calabria rappresenta una risorsa preziosa non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche turistico e culturale. Le istituzioni locali, supportate da associazioni e appassionati, lavorano da anni per valorizzare questi “giganti verdi” attraverso sentieri dedicati, attività di sensibilizzazione e progetti di tutela ambientale. Conservare questi esemplari significa preservare la memoria e l’identità di un territorio che trova nella natura una delle sue ricchezze più autentiche. La sfida dei prossimi anni sarà proteggere tali alberi dalle minacce del cambiamento climatico, degli incendi e dell’incuria, affinché possano continuare a raccontare la loro storia alle generazioni future.