Le cosche più pericolose del crotonese: i clan che dominano la 'ndrangheta nella provincia
Dalle 'ndrine storiche come i Farao-Marincola e i Grande Aracri alle nuove leve emergenti

La provincia di Crotone rappresenta uno dei territori più strategici per la 'ndrangheta calabrese. Le cosche locali, radicate da decenni, hanno sviluppato una fitta rete di potere che si estende ben oltre i confini regionali, infiltrando l'economia legale, la politica e le istituzioni. Questo articolo offre una panoramica delle principali organizzazioni criminali operanti nel Crotonese, analizzandone la storia, le attività e le recenti operazioni di contrasto.
I Farao-Marincola: il dominio del Locale di Cirò
Il Locale di Cirò, guidato dalle famiglie Farao e Marincola, è tra le cosche più influenti della provincia di Crotone. Originario dei comuni di Cirò e Cirò Marina, questo clan ha consolidato il proprio potere attraverso attività illecite quali narcotraffico, estorsioni e infiltrazioni negli appalti pubblici. Le indagini hanno evidenziato ramificazioni in diverse regioni italiane, tra cui Lombardia, Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna, nonché in Germania. L'operazione "Stige" del 2018 ha portato all'arresto di 170 persone, tra cui esponenti politici locali, confermando l'infiltrazione della cosca nelle istituzioni.
I Grande Aracri: da Cutro alla conquista del Nord
Originaria di Cutro, la cosca Grande Aracri ha esteso la propria influenza ben oltre la Calabria, radicandosi in regioni del Nord Italia come Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Guidata da Nicolino Grande Aracri, la famiglia è stata protagonista di numerose operazioni di polizia che hanno svelato un vasto sistema di controllo su appalti pubblici, estorsioni e traffico di stupefacenti. L'operazione "Aemilia" ha rappresentato un duro colpo per il clan, portando alla luce la sua ramificazione nel tessuto economico e politico del Nord Italia.
I Vrenna-Ciampà-Bonaventura: il potere a Crotone città
A Crotone città, il gruppo criminale Vrenna-Ciampà-Bonaventura ha esercitato un controllo capillare su diverse attività illecite, tra cui estorsioni, usura e traffico di droga. Le indagini hanno evidenziato la capacità del clan di infiltrarsi nel tessuto economico locale, imponendo il proprio controllo su imprese e attività commerciali. L'operazione "Old Family" ha portato all'arresto di numerosi affiliati, confermando la pericolosità e l'influenza della cosca nel capoluogo.
I Trapasso-Mannolo: la forza di Cutro e San Leonardo
Le famiglie Trapasso e Mannolo, attive principalmente nei comuni di Cutro e San Leonardo di Cutro, rappresentano un altro pilastro della 'ndrangheta crotonese. Le indagini hanno rivelato il loro coinvolgimento in attività criminali quali estorsioni, traffico di stupefacenti e infiltrazioni negli appalti pubblici. L'operazione "Malapianta" ha portato all'arresto di 35 persone, evidenziando la capacità del clan di estendere la propria influenza anche fuori dalla Calabria.
I Megna e i Russelli: la faida nel crotonese
Nel territorio crotonese, le cosche Megna e Russelli sono state protagoniste di una lunga faida che ha insanguinato la regione. Entrambe le famiglie hanno cercato di affermare il proprio predominio attraverso omicidi, estorsioni e traffici illeciti. Le indagini hanno portato alla luce arsenali di armi e una rete di attività criminali che ha coinvolto anche esponenti delle istituzioni locali.
Infiltrazioni politiche e affaristiche: il caso "Glicine"
L'operazione "Glicine" ha svelato un sistema di collusioni tra esponenti politici e cosche della 'ndrangheta nel crotonese. Le indagini hanno evidenziato come alcuni amministratori locali abbiano favorito gli interessi delle organizzazioni criminali, influenzando appalti pubblici e nomine. Il processo ha coinvolto 101 imputati, tra cui numerosi politici, confermando la pervasività della 'ndrangheta nelle istituzioni.
La provincia di Crotone continua a rappresentare un territorio strategico per la 'ndrangheta, con cosche radicate e capaci di adattarsi ai cambiamenti del contesto socio-economico. Le operazioni delle forze dell'ordine hanno inferto colpi significativi, ma la lotta contro queste organizzazioni richiede un impegno costante e una collaborazione tra istituzioni e società civile per estirpare le radici profonde della criminalità organizzata nel territorio.