La domanda sulla veridicità e sull'affidabilità dei dati diffusi dall’Arpacal è cruciale, soprattutto in una regione come la Calabria, dove il monitoraggio ambientale gioca un ruolo fondamentale per la tutela della salute pubblica e dell'ecosistema. Ma possiamo davvero fidarci di questi dati? E come si relazionano con il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria?

Negli ultimi anni, l'Arpacal ha svolto un lavoro importante nella raccolta e nella diffusione dei dati ambientali. Secondo alcune relazioni ufficiali, come quella del 2021, la qualità dell'aria in Calabria è risultata generalmente buona, senza superamenti significativi dei limiti per gli inquinanti monitorati. Tuttavia, diversi episodi hanno sollevato dubbi sull'affidabilità e sulla tempestività delle sue analisi.

La discarica di Scala Coeli 

Un caso emblematico riguarda la gestione dello sversamento di percolato dalla discarica di Scala Coeli nel 2023. I dati relativi alla contaminazione sono stati pubblicati con ritardo, generando preoccupazioni tra i cittadini e le istituzioni locali. Ancora più grave, a novembre 2024, sono state adottate misure cautelari nei confronti di un funzionario dell'Arpacal per presunte omissioni nei controlli della stessa discarica. Questi episodi hanno messo in discussione la capacità dell'ente di garantire un monitoraggio rigoroso e trasparente.

Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria

Nel contesto di queste criticità, la Regione Calabria ha approvato il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria, uno strumento fondamentale per la gestione e il miglioramento della qualità atmosferica. Il piano prevede il monitoraggio continuo degli inquinanti, interventi di riduzione delle emissioni e la classificazione delle aree regionali in base alla qualità dell'aria. Nonostante le buone intenzioni, l'attuabilità del piano dipende strettamente dalla qualità dei dati forniti dall'Arpacal. Se i dati non sono aggiornati o affidabili, le politiche di tutela rischiano di essere inefficaci o, peggio, di ignorare problemi reali. La trasparenza e la tempestività nella pubblicazione delle analisi sono quindi condizioni essenziali per rendere il piano operativo e credibile.

Ritardi e omissioni

La fiducia nei dati dell'Arpacal è un elemento cruciale per il successo delle politiche ambientali in Calabria. Gli episodi recenti di ritardi e omissioni hanno evidenziato la necessità di rafforzare i controlli interni e garantire maggiore trasparenza. Allo stesso tempo, il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria rappresenta un'opportunità per affrontare le sfide ambientali, ma la sua efficacia dipenderà dalla capacità della Regione e dell'Arpacal di collaborare in modo rigoroso e trasparente. La domanda iniziale, quindi, non può trovare una risposta definitiva senza un impegno concreto per migliorare i processi di monitoraggio e diffusione dei dati. Solo così si potrà costruire una fiducia solida nei confronti dell'Arpacal e delle politiche ambientali calabresi.