Matteo Salvini mostra il plastico del Ponte sullo Stretto
Matteo Salvini mostra il plastico del Ponte sullo Stretto

Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, interviene con parole dure sulla gestione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, invocando un cambio di rotta da parte della presidente del Consiglio. «Giorgia Meloni prende – informalmente ma sostanzialmente – il controllo della gestione procedurale e politica del Ponte sullo Stretto di Messina dopo i disastri firmati Salvini», afferma in una nota. Bonelli fa sapere di aver inoltrato a Palazzo Chigi una diffida formale affinché la delibera Cipess sia ritirata e si proceda a un nuovo progetto con gara europea.

Dal progetto Berlusconi al decreto Salvini

Secondo Bonelli, l’attuale iter del Ponte presenta gravi anomalie rispetto alla normativa europea e ai principi di concorrenza. «Nel 2005 – spiega – Berlusconi aveva previsto una gara per il ponte, poi assegnata, con il 60% dei fondi messi dai privati. Salvini, vent’anni dopo, ha riassegnato l’appalto alla stessa società che aveva vinto nel 2006, ma con una differenza enorme: oggi l’opera è interamente finanziata con soldi pubblici». Il leader ambientalista sottolinea inoltre che il costo complessivo è passato da 3,9 a 14,5 miliardi di euro, superando di oltre il 50% il valore iniziale, in violazione delle direttive europee.

Un progetto datato e rischi sismici

Bonelli richiama l’attenzione anche sull’età e l’affidabilità tecnica del progetto. «È vecchio di 28 anni – sottolinea – come riportato nella stessa risposta della società Stretto di Messina alla Corte dei Conti. Non considera le nuove analisi sismiche e il pilone di Cannitello insiste su una faglia attiva certa». Un aspetto che, secondo il parlamentare, renderebbe l’opera non solo obsoleta ma anche potenzialmente pericolosa dal punto di vista geologico.

L’appello finale alla premier

Nella sua dichiarazione, Bonelli chiama direttamente in causa la presidente del Consiglio, invitandola a intervenire in prima persona. «Il progetto va ritirato – conclude – e questo passo lo deve compiere la presidente Meloni». Una presa di posizione che riapre il dibattito politico e tecnico su un’opera simbolo, ma da sempre controversa, la cui realizzazione continua a dividere governo, opposizioni e opinione pubblica.