Squillace e Gerace: stoviglie, maioliche e arte sacra
Terracotta

In Calabria, la terracotta non è solo un materiale: è memoria, identità e arte popolare. Questa antica tradizione artigianale, nata ai tempi della Magna Grecia, ha attraversato i secoli mantenendo intatto il suo fascino. Ancora oggi, in molti borghi calabresi, le botteghe artigiane modellano l’argilla con gesti lenti e precisi, tramandati di generazione in generazione.

Seminara e le maschere apotropaiche: arte e mistero

Uno dei centri più affascinanti di questa tradizione è Seminara, in provincia di Reggio Calabria. Famosa per le sue maschere apotropaiche in terracotta, la cittadina vanta una produzione unica: volti mostruosi, demoniaci o animaleschi, dipinti a mano, che secondo la credenza popolare servono ad allontanare il malocchio e le energie negative. Ancora oggi, questi manufatti vengono appesi fuori dalle case o usati come oggetti decorativi e simbolici.

Squillace e Gerace: stoviglie, maioliche e arte sacra

Altra località simbolo della terracotta calabrese è Squillace (Catanzaro), dove la lavorazione dell’argilla ha radici bizantine e si esprime in oggetti di uso quotidiano come brocche, piatti e mattonelle, ma anche nella maiolica artistica. A Gerace, invece, si trovano piccoli laboratori in cui si realizzano oggetti religiosi, tegami da cucina, fischietti e pupazzi tradizionali, spesso venduti durante fiere ed eventi popolari.

Un viaggio tra tradizione e autenticità

Scoprire la terracotta in Calabria significa fare un viaggio autentico nei borghi dell’entroterra, lontano dai circuiti turistici di massa. È un invito a riscoprire l’artigianato come espressione culturale e a sostenere quelle botteghe familiari che, tra forni a legna e torni manuali, continuano a trasformare la terra in arte. Un’esperienza che profuma di storia, mani sporche d’argilla e occhi pieni di bellezza.