Sara Genovese, la ragazza di 25 anni arrestata per il duplice infanticidio commesso a Reggio Calabria nel luglio 2024, è stata posta agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Claudio Treglia su richiesta del procuratore Giuseppe Borelli e del pm Chiara Greco.

​Secondo le carte dell'inchiesta, la giovane avrebbe "preordinato di disfarsi dei neonati", come si desume dal fatto che non aveva rivelato la gravidanza a familiari o amiche. Il movente del duplice omicidio, secondo i magistrati, sarebbe da ricondurre alla "ferrea volontà dell’indagata di non avere figli”.

​Le modalità del duplice infanticidio

​Il capo di imputazione contesta alla Genovese di aver causato la morte dei due neonati maschi, partoriti vivi, per asfissia. La ragazza, da sola in casa al momento del parto, avrebbe avvolto i corpi in un asciugamano e li avrebbe poi nascosti all’interno dell’armadio della sua camera da letto, chiudendone le ante.

​I due corpicini sono stati ritrovati solo dopo qualche giorno dalla madre della ragazza. A causa di un'emorragia post-partum, la 25enne si era recata in ospedale, rifiutando la visita ginecologica e dichiarando di essere vergine, ma rendendo comunque necessario il ricovero. Al suo ritorno, la madre, allarmata da un forte odore proveniente dalla stanza, ha aperto l'armadio, scoprendo il macabro ritrovamento.

​La posizione del fidanzato e il precedente del 2022

​Nell’inchiesta risulta indagato anche il fidanzato della Genovese, Annunziato Nucera, 31 anni, con l'accusa di favoreggiamento personale. Secondo gli inquirenti, Nucera avrebbe mentito alla Squadra Mobile negando di essere a conoscenza della gravidanza, circostanza che invece gli era nota fin dal novembre 2023.

​C'è anche il sospetto che Nucera possa aver avuto un ruolo nella soppressione di un altro neonato che la ragazza avrebbe partorito nell’agosto 2022 e che non è mai stato ritrovato. Chat e conversazioni tra i due giovani indicano che Genovese era "già determinata a risolvere la cosa in altro modo" e che il fidanzato era a conoscenza della situazione. Tuttavia, il gip ha rigettato la richiesta di arresto per Nucera, ritenendo che non sussistano gravi indizi di colpevolezza a suo carico per l'infanticidio, poiché aveva anche sollecitato la fidanzata a rivelare la gravidanza.

​La capacità di intendere e di volere dell'indagata

​La situazione di Sara Genovese appare più grave. Stando alla perizia psichiatrica disposta dai magistrati, "non vi sono elementi per dubitare della sua capacità di intendere e di volere". L'esito degli incontri e dei test ha escluso "gravi psicopatologie quali forme deliranti o schizofreniche", e i sanitari l'hanno descritta come "perfettamente lucida", "serena, non piangeva e non era agitata" in ospedale.

​Il gip nelle sue carte ha sottolineato l'"efferatezza" delle condotte, specificando che non si è trattato di un "impulso occasionale". La ragazza, lungi dall'essere priva di scolarizzazione e mediamente abile nel cercare informazioni su internet, non ha optato per alternative legali come l'adozione o il parto in forma anonima. La sua mancata collaborazione e l'assenza di rimorso o pentimento dopo il ritrovamento dei corpi rafforzano il quadro accusatorio della Procura. Il piano di disfarsi dei corpi sarebbe fallito solo a causa dell'emorragia che l'ha costretta al ricovero, impedendole di agire come, presumibilmente, era già avvenuto nell'occasione precedente.