Casa Berto
Casa Berto

La decima edizione di Estate a Casa Berto ha confermato la forza di un format capace di distinguersi a livello nazionale. Dal 28 al 31 agosto, con un evento speciale il 20 settembre, il giardino della dimora di Giuseppe Berto a Capo Vaticano si è trasformato in un laboratorio culturale che ha intrecciato letteratura, musica, cinema e teatro. Un festival intimo e familiare, ma allo stesso tempo riconosciuto per la qualità della proposta e per il dialogo diretto tra artisti e pubblico, che quest’anno ha segnato un vero punto di svolta.

Letteratura, musica e riflessione civile

Il programma ha offerto un equilibrio raro tra radici e sperimentazione. Da Emanuele Trevi a Niccolò Ammaniti, da Isabella Ragonese a Iaia Forte, fino al pluripremiato Le Déluge di Gianluca Jodice, la rassegna ha intrecciato linguaggi diversi. Spazio anche alla riflessione civile con Antonio Padellaro e Giancarlo Loquenzi, e con la lectio di Massimo Sideri che ha collegato l’immaginazione di Italo Calvino alle sfide dell’intelligenza artificiale.

Un giardino che diventa modello culturale

Tra i momenti più attesi, l’anteprima del nuovo romanzo di Trevi, “Mia nonna e il Conte”, presentato nel luogo che da anni lo accoglie. Il pubblico ha riempito il giardino di Casa Berto come mai prima, confermando il valore di uno spazio oggi riconosciuto nel circuito nazionale delle Case della Memoria. «Abbiamo custodito Casa Berto facendone un luogo vivo di incontro e pensiero», ha sottolineato Antonia Berto, co-direttrice del festival con Marco Mottolese. L’edizione 2025 è candidata all’Avviso regionale “Calabria Straordinaria” e ha goduto del sostegno del Comune di Ricadi, della Camera di Commercio e di partner come Distillerie Caffo e Almaviva.