Cataforio: storia, comunità e rinascita nell’entroterra reggino
Un borgo dal fascino antico, nato come antico sobborgo monastico e oggi cuore pulsante di integrazione sociale e rinascita civile
Il toponimo Cataforìo (in greco‑calabro Catachorìo) deriva dal greco κατά (katà, “sotto”) e χωρίον (chorìon, “villaggio”), e indica un insediamento “sottostante” rispetto alla Motta Sant’Agata, il borgo fortificato situato sulle alture soprastanti.
Un legame millenario con Motta Sant’Agata
Fino al devastante terremoto del 1783, Cataforio era considerato un sobborgo di Motta Sant’Agata, all’epoca compreso nell’ambito ecclesiastico di un’antica abbazia basiliana dedicata a Santa Maria Assunta. Gli abati e i monaci greco‑basiliani risiedevano qui già nei secoli XV–XVII, e il monastero custodiva ricchi dipinti, testi liturgici, messali – uno greco e uno romano – oltre a libri e paramenti sacri. Il terremoto distrusse gran parte degli edifici, ma la piccola chiesa resistette, mentre un importante dipinto cinquecentesco fu trasferito nella chiesa di San Giuseppe di Cataforio.
Da Comune autonomo a quartiere reggino
Cataforio mantenne lo status di comune autonomo fino al 1932, quando fu incorporato nel Comune di Reggio Calabria. Nonostante la perdita dell’autonomia amministrativa, il suo patrimonio culturale e identitario ha continuato a essere vivo nella comunità locale.
Vita comunitaria: spiritualità e innovazione sociale
Nel 2022 è stato inaugurato il Circolo Oratorio Sant’Agata, ospitato nella chiesa di San Giuseppe, affiliato all’Anspi (Associazione Nazionale San Paolo Italia). Questo oratorio, promosso dal parroco don Giovanni Gattuso, è stato presentato con il tema “Ponte tra strada e Chiesa”. Si propone come luogo d’aggregazione e formazione, con particolare attenzione ai giovani, offrendo spazi di ascolto e crescita personale e sociale.
La comunità illuminata dalla speranza
Nel periodo natalizio del 2020, Cataforio e il vicino borgo di San Salvatore furono coinvolti in un’iniziativa comunitaria dal titolo “Accendi le luci della speranza”. Coordinata da don Giovanni Gattuso insieme a varie associazioni (gruppi folk, Proloco, Asd Cataforio C5, Conservatorio Grecanico Cataforio), l’iniziativa invitava tutti i cittadini a decorare con luci case, balconi, vetrine, allo scopo di restituire entusiasmo e solidarietà alla comunità durante il difficile contesto della pandemia di Covid‑19.