Roma guarda spesso alla Calabria con diffidenza, senza coglierne fino in fondo le dinamiche e il valore storico, ma dalla regione arriva un esperimento politico che punta a pesare sul futuro del centrosinistra. A sostenerlo è Sandro Principe, già parlamentare e figura di primo piano del riformismo calabrese, che in un comunicato diffuso il 21 agosto ha annunciato la nascita del “Progetto Riformista per la Calabria”.

Secondo Principe, l’iniziativa rappresenta una novità di portata nazionale: «Avendo riscontrato l’assenza nel nostro Paese di un soggetto politico capace di fare sintesi tra le migliori culture riformiste, in Calabria siamo riusciti a mettere in campo un progetto unitario – afferma – che potrà contribuire a formare una compagine di centrosinistra competitiva alle prossime elezioni regionali».

Al centro dell’operazione c’è la candidatura di Pasquale Tridico, ex presidente dell’INPS ed europarlamentare. «Non è una rivendicazione di primogenitura – chiarisce Principe – ma il risultato di una richiesta forte e motivata all’on. Tridico di scendere in campo. Un economista riformista apprezzato in Italia e in Europa, legato alla Calabria, capace di fare sintesi e di dare risposte concrete».

Il progetto ha aggregato una rete di culture e forze diverse: da Luigi Incarnato e il sindaco di Cosenza Franz Caruso, esponenti della tradizione socialista-riformista, a Filomena Greco di Italia Viva, da Salvatore Zoccali per i repubblicani al giovane sindaco di Ionadi Fabio Signoretta, fino ai movimenti giovanili della Federazione Riformista e di Mezzogiorno Federato. Nel comunicato, Principe ringrazia anche Franco Petramala, portatore della cultura cattolica, e i leader calabresi di Azione, De Nisi e Graziano, che «hanno avuto il coraggio di ricondurre la loro formazione nel centrosinistra».

Nei prossimi giorni i promotori si riuniranno per contribuire al programma della coalizione, che – spiega Principe – «punterà a una sanità più efficiente, a un ambiente tutelato, a un piano dei trasporti di bacino, a politiche attive del lavoro che possano trattenere i giovani, a università integrate con le imprese, a un turismo rilanciato e a servizi sociali che non dimentichino chi soffre».

Per Principe, la nascita del Progetto Riformista è «la dimostrazione che le forze centripete hanno prevalso sulle divisioni. Oggi nessuno può assumersi la responsabilità di minare questo grande progetto, che offre alla Calabria una concreta possibilità di cambiamento».