Francesco Gabbani a Celico
Francesco Gabbani a Celico

Un evento nato per durare un solo giorno è diventato, in quindici anni, parte integrante della vita di un borgo. A Celico, l’effimero non è più solo un concetto passeggero, ma un modo di fare comunità. Dal 20 al 24 agosto, il Festival dell’Effimero ha animato il paese alle porte della Sila, trasformandolo in un luogo di incontro, arte e sperimentazione, capace di accogliere migliaia di visitatori.

Cultura, dibattiti e spettacoli

Organizzato dal Comune di Celico, guidato dal sindaco Matteo Francesco Lettieri, e dall’Associazione Culturale SilaAntica, il Festival ha proposto non solo concerti, ma anche spettacoli per bambini, mostre fotografiche e dibattiti nella villa comunale. I temi affrontati hanno spaziato dal welfare, con l’urgenza di creare sistemi locali di sostegno, al ruolo dell’associazionismo, cuore pulsante della manifestazione stessa.

I grandi eventi musicali

Il cartellone musicale ha confermato la forza attrattiva dell’evento. Il 21 agosto Enrico Nigiotti, in tappa con il suo “Summer Tour”, ha emozionato i fan con i suoi successi, dichiarando: «Qui in Calabria ci starei un mese». Il 22 agosto Uccio De Santis ha regalato una serata di risate e leggerezza, mentre il 24 agosto Francesco Gabbani ha chiuso la rassegna con un concerto che ha registrato oltre 10mila presenze, un record per Celico. «Siete stati la cornice perfetta per chiudere questo viaggio estivo», ha commentato l’artista.

Un borgo che racconta la Calabria

Celico non è solo musica. È storia, natura e identità: porta d’accesso alla Sila, custode di bellezze come Fago del Soldato e il lago Cecita, ma soprattutto patria di Gioacchino da Fiore. «Non sorprende che in un simile crogiolo sia nato un evento come il Festival dell’Effimero – ha dichiarato il sindaco Lettieri – Non ci interessa solo portare gente in piazza, ma creare momenti in cui la comunità possa riconoscersi».

Una visione che guarda oltre

Il Festival rientra nel progetto “Celico città celeste”, finanziato dal Ministero del Turismo per valorizzare i piccoli comuni a vocazione turistica. Un modo per unire cultura, rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile, rendendo l’effimero un’occasione duratura di crescita collettiva.