Nella Serpa
Nella Serpa

Il clan Serpa rappresenta una forza storica e strutturata della ‘ndrangheta cosentina. Con radici profonde, leadership violente e una rete relazionale estesa, continua a rappresentare una significativa minaccia alla legalità e alla sicurezza della regione.

Origini e aree d’influenza

Il clan Serpa è una delle ‘ndrine principali della provincia di Cosenza, con radici storiche nel comune di Paola, sul Tirreno cosentino. Fondato negli anni ’70–’80, è attivo in settori strategici come traffico di droga e armi, smaltimento di rifiuti tossici, estorsione, usura, appalti pubblici e infiltrazione nel gioco d’azzardo.

Faide e omicidi: una lunga scia di sangue

Negli anni, i Serpa si sono scontrati in violente faide, in particolare contro la cosca Muto di Cetraro. L’omicidio del capostipite Giovanni Serpa, ucciso e dato alle fiamme nel 1979, è considerato l’evento scatenante delle rivalità. Da allora, assassini e ritorsioni si sono susseguiti, coinvolgendo anche famiglie alleate come i Perna di Cosenza.

I protagonisti: Pietro, Mario e Nella Serpa

Tra i capi più noti della cosca figura Pietro Serpa, direttore operativo fino al 2003, quando venne eliminato da una organizzazione rivale. Successivamente emerse il ruolo dominante di Mario Serpa, capo storico dal 1983 fino alla sua morte per infarto in carcere nel 2022. Con la sua morte, la leadership passò a Nella Serpa, soprannominata "La Bionda", condannata all’ergastolo per omicidi legati alla faida.

Latitanze e collaborazioni

Un altro nome centrale è Giuliano Serpa, cugino di Nella, sopravvissuto a un agguato nel 2004 che uccise un innocente. In seguito, Giuliano ha deciso di collaborare con la giustizia, offrendo riscontri sulle dinamiche delle faide e sui reati compiuti dalla cosca.

Una cosca resiliente e pericolosa

Nonostante le operazioni di contrasto, i Serpa hanno dimostrato una notevole capacità di riorganizzazione, anche grazie alla nuova generazione di affiliati rafforzata da legami con clan cosentini e del Tirreno. Il clan resta presente nelle operazioni anti-‘ndrangheta come “Tela del ragno” e mantiene contatti strategici, consolidando la sua influenza criminale sul territorio.