Fabiana, la bimba nata in spiaggia a Caulonia lascia l’ospedale: «Affidata a una nuova famiglia».
È nata sulla spiaggia di Caulonia e la mamma ha scelto di non riconoscerla. La piccola Fabiana ha lasciato l’ospedale ed è stata affidata a una famiglia di Reggio Calabria.
La storia che ha commosso la Calabria
Ha solo pochi giorni di vita e già una storia che ha attraversato l’Italia. Fabiana – così è stata chiamata, come la dottoressa che l’ha presa in cura – è la neonata nata sulla spiaggia di Caulonia/Locri da una giovane turista che ha poi deciso di non riconoscerla, scelta consentita dall’ordinamento italiano. Dimessa dall’ospedale di Locri, la bimba è stata affidata a una famiglia di Reggio Calabria, come confermato dalle cronache locali e nazionali.
Secondo quanto ricostruito, la mamma – una trentenne piemontese in vacanza – avrebbe partorito in autonomia sull’arenile, per poi affidare la piccola al sistema sanitario. Le sue condizioni e quelle della neonata, da subito prese in carico dal reparto di Pediatria, sono apparse buone.
«Ha già una nuova famiglia»: cosa significa davvero
Le parole circolate in queste ore – «ha già una nuova famiglia» – vanno lette nel solco delle procedure di legge: in casi come questo, dopo le dimissioni ospedaliere, il Tribunale per i Minorenni dispone l’affidamento familiare (spesso preadottivo) a un nucleo idoneo, in attesa degli ulteriori passaggi previsti. Non si tratta di “adozione lampo”, bensì di protezione immediata del minore e continuità di cure in un contesto familiare. Le istituzioni locali hanno parlato di una rete di sostegno attivata con celerità, nel pieno rispetto della privacy della madre e della bambina.
Perché si chiama “Fabiana”
Il nome Fabiana è stato scelto in omaggio alla dottoressa che l’ha accolta in ospedale nelle prime ore di vita. Un gesto simbolico, già riportato da varie testate e canali social, che ha contribuito a umanizzare una vicenda delicatissima.
Cosa prevede la legge quando una madre non riconosce il neonato
Non riconoscimento alla nascita: l’ordinamento consente alla madre di non comparire sull’atto di nascita e di mantenere l’anonimato.
Tutela immediata del minore: l’ospedale informa i servizi sociali; il Tribunale per i Minorenni dispone l’affidamento a una famiglia idonea per garantire stabilità e cure.
Percorso verso l’adozione: se la madre non revoca la scelta entro i termini e non emergono soluzioni familiari alternative tutelanti, il Tribunale può dichiarare adottabilità e avviare il percorso definitivo.
In questa cornice, numerose voci istituzionali hanno ricordato che non si tratta di “abbandono”, bensì di una decisione prevista e regolata dalla legge, volta a mettere al centro la salvaguardia della bimba.
Le istituzioni e la comunità: tra rispetto e aiuto concreto
Dal territorio sono arrivati messaggi di sostegno e inviti a non giudicare la scelta della madre, sottolineando l’importanza di proteggere la riservatezza e di concentrare ogni sforzo sull’interesse della neonata. La rete sanitaria e sociale ha lavorato in coordinamento per garantire a Fabiana continuità assistenziale e un ambiente familiareaccogliente sin dai primi giorni.
Perché questa storia parla a tutti
Questa vicenda ha fatto il giro del Paese perché tocca temi che interrogano: maternità, diritti, tutele, reti di cura. Ricorda a tutti che esiste una via protetta – nel rispetto della legge e della dignità di madre e figlia – per garantire ai neonati una famiglia e un futuro sin dall’inizio. E dice, senza clamori, che la solidarietà può essere concreta, quando le istituzioni funzionano e la comunità si stringe attorno ai più fragili.