Il Cav “R. Lanzino” in prima linea per il 25 novembre: incontri, mobilitazioni e una rete che cresce tra Cosenza, l’Unical, Acri e Lungro
Un calendario diffuso di iniziative per denunciare la violenza di genere, rafforzare la rete territoriale e presentare il Manifesto femminista e transfemminista della rete D.i.Re.
In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Centro Antiviolenza “R. Lanzino” annuncia un calendario fitto di appuntamenti che attraverserà Cosenza, l’Università della Calabria, Acri e Lungro. L’obiettivo è chiaro: trasformare il 25 novembre in un momento di riflessione collettiva, denuncia pubblica e ricostruzione culturale.
In una nota, il CAV sottolinea che la violenza resta «un problema strutturale, radicato nel patriarcato e nelle disuguaglianze», denunciando la persistente marginalità del tema nelle agende istituzionali, sia sul fronte della prevenzione che su quello della tutela dell’autodeterminazione delle donne.
Dal presidio in piazza XI Settembre alle iniziative con istituzioni e associazioni
Dopo la partecipazione all’incontro ospitato a Villa Rendano, il CAV aderirà al presidio del 22 novembre alle 18 in piazza XI Settembre, un appuntamento che intende ribadire come «la violenza di genere sia una questione pubblica e collettiva», che necessita di «coscienza comune, azione condivisa ed educazione alla non violenza».
Il 24 novembre sarà invece la volta dell’incontro con il tavolo del Comitato Pari Opportunità dell’ANAS a Cosenza, mentre il 25 novembre la giornata si aprirà con la partecipazione alla commissione aperta dedicata alle buone prassi territoriali. Seguirà la conferenza stampa per la presentazione del Manifesto femminista e transfemminista della rete nazionale D.i.Re, un documento nato dal dialogo tra movimenti, associazioni e soggettività che «riconoscono la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani».
Il Manifesto di D.i.Re e il confronto con la città
Al centro del Manifesto ci sono dieci punti che mirano a costruire un linguaggio comune, pratiche condivise e una rete intersezionale capace di rafforzare la lotta alla violenza maschile contro le donne. «Prevenire e contrastare la violenza – afferma il CAV – significa riconoscere il pensiero e la pratica femminista dei centri antiviolenza come fondamento politico e sociale».
Nel pomeriggio del 25 novembre, alle 16 in via Macallè, il centro incontrerà cittadini, associazioni e movimenti per un momento pubblico di restituzione e confronto. Sarà l’occasione per riflettere sul percorso svolto e su quanto ancora si può costruire insieme: «Il 25 novembre e ogni giorno dell’anno – evidenzia il CAV – sono momenti di lotta collettiva e connessione tra movimenti, reti e territori».
Una rete che cresce: Acri, Lungro e l’Unical
Il cammino del CAV non si limiterà alle iniziative cittadine. Il centro aderirà anche agli appuntamenti programmati ad Acri e Lungro, oltre al corteo serale previsto all’Università della Calabria, che richiama idealmente la storica manifestazione “Riprendiamoci la notte” tenutasi anni fa a Cosenza.
«La nostra rivoluzione non si ferma – conclude il CAV –. La rivoluzione femminista è libertà e da qui deve partire un reale processo di trasformazione per restituire dignità, pari diritti e piena autodeterminazione alle donne».
Gli eventi si concluderanno con gli incontri del 28 novembre a Rende e del 29 novembre ad Acri, confermando un impegno che non si esaurisce nel simbolo della data, ma che si radica nella vita quotidiana dei territori.