“Ritorno dei cervelli”: la proposta della Uil per riportare i giovani in Calabria
Secondo la proposta, il fondo dovrebbe garantire bonus economici, agevolazioni fiscali e abitative, e strumenti di accompagnamento all’inserimento sociale e professionale

La Calabria continua a perdere i suoi giovani. Negli ultimi vent’anni sono oltre 162.000 i ragazzi e le ragazze che hanno lasciato la regione, inseguendo altrove opportunità di studio, lavoro e dignità. Una vera e propria emorragia demografica e culturale che, se non arginata, rischia di compromettere definitivamente il futuro del territorio. Fermare l’esodo, far tornare chi è partito e trattenere chi è rimasto: è questa la visione lanciata dalla Uil Calabria, che rilancia una proposta concreta e strategica per invertire la rotta. Si chiama “Fondo per il Ritorno dei Cervelli”, e prevede misure strutturate per favorire il rientro dei giovani emigrati.
Bonus, casa e lavoro: il piano per trattenere i talenti
Secondo la proposta, il fondo dovrebbe garantire bonus economici, agevolazioni fiscali e abitative, e strumenti di accompagnamento all’inserimento sociale e professionale. In parallelo, si auspica l'integrazione di tali misure all’interno del Programma regionale Calabria FESR-FSE+ 2021-2027, in particolare attraverso gli interventi di housing sociale già previsti dall’Azione 4.3.1. Ma la vera leva per un ritorno stabile è il lavoro di qualità. Per questo la Uil chiede che al fondo si affianchi un pacchetto organico per l’imprenditorialità giovanile e l’innovazione. Le misure previste nell’Obiettivo di Policy 1, come l’Azione 1.1.2, già sostengono la creazione di start-up, spin-off universitari e PMI ad alto contenuto tecnologico.
Un’opportunità concreta, serve la volontà politica
Sono disponibili oltre 30 milioni di euro per l’accesso al mercato del lavoro, ma secondo il sindacato manca un tassello fondamentale: la volontà politica. La Uil sottolinea che la proposta non è un sogno irrealizzabile, ma un’iniziativa concreta, compatibile e urgente, che può dare finalmente un futuro diverso a una regione che non può più permettersi di perdere i suoi figli migliori. Il “Ritorno dei Cervelli” non è solo una questione economica, ma una sfida culturale e identitaria: ridare speranza e prospettiva a una generazione che oggi guarda altrove per costruire la propria vita.