Soriano Calabro
Soriano Calabro

Soriano Calabro affonda le sue origini nel X secolo, quando fu fondato da monaci siriani ed egiziani, e consolidatosi con l’arrivo dei Domenicani nel XVI secolo. Il suo convento di San Domenico divenne uno dei centri religiosi più importanti del Meridione e un rinomato luogo di pellegrinaggio segnato da eventi miracolosi. Danneggiato dal devastante terremoto del 1783, è oggi visibile nei suoi suggestivi resti, simbolo della potenza architettonica barocca che caratterizzava un tempo l’area.

Musei e cultura all’avanguardia

Oggi Soriano è riconosciuto come presidio culturale di spiccata rilevanza. Ospita la storica Biblioteca Calabrese, con decine di migliaia di titoli dedicati alla storia e alla tradizione regionale, e fa parte di un polo museale che include il Museo dei Marmi, la Pinacoteca d’Arte Sacra, e il sorprendente Museo del Terremoto (MuTerr): il primo museo in Europa interamente dedicato ai fenomeni sismici, ospitato negli spazi ipogei dell’antico convento.

Mani sagge e sapori autentici

L’artigianato locale rimane una cifra identitaria del borgo: terracotta, vimini e lavorazioni in legno rappresentano una memoria ancora viva nelle botteghe, sebbene oggi sfidate dalle produzioni industriali. L’esperienza gastronomica si distingue per i mostaccioli, dolci duri a base di farina e miele (o mosto), modellati in forme tradizionali e decorati in carta stagnola colorata, autentico simbolo della creatività popolare calabrese.

Tradizioni che uniscono sacro e popolare

Le feste religiose e civili danno vita a momenti di comunità ricchi di partecipazione: l’Affruntata (processione pasquale), la Calata del Quadro (evento legato alla venerazione dell’immagine acheropita di San Domenico) e il Carnevale sorianese, con carri allegorici e tradizioni affondanti nel tessuto locale, rendono Soriano un luogo dove culto, storia e festa convivono tra le vie del borgo.