Vittoria Baldino
Vittoria Baldino

Una delle aree più estese e popolate del cosentino è rimasta scoperta: l’Alto Ionio calabrese, con i suoi 18 comuni e oltre 50 mila abitanti, che in estate arrivano fino a 300 mila presenze, non dispone più di un distaccamento operativo dei Vigili del Fuoco. A lanciare l’allarme è la deputata del Movimento 5 Stelle, Vittoria Baldino, che in un’interrogazione parlamentare ha chiesto conto al Ministero dell’Interno di una situazione che definisce “gravissima e inaccettabile”.

Un presidio chiuso, un vuoto che pesa

Il distaccamento volontario di Trebisacce, attivo dal 1999, è stato chiuso nel luglio del 2024. Fino a quel momento garantiva oltre 680 interventi l’anno in un’area tra le più vulnerabili della Calabria: soggetta a incendi, frane, alluvioni, e con un alto rischio sismico. Una zona che ha già conosciuto la tragedia, come quella del Raganello del 2018, dove dieci persone persero la vita: lì, la tempestività dei soccorsi fu determinante per salvare altri escursionisti. Oggi invece, secondo quanto riportato da Baldino, i tempi di intervento superano i 50 minuti sulla costa e superano l’ora nei comuni montani.

La proposta: presidio permanente subito

Il Comune di Trebisacce ha già fatto la sua parte: ha messo a disposizione un edificio ristrutturato e idoneo ad ospitare un distaccamento permanente. Tutti i sindaci dell’Alto Ionio hanno espresso formalmente il loro sostegno alla richiesta. L’infrastruttura c’è, la volontà amministrativa anche. “Manca solo l’azione del Governo”, accusa la parlamentare del M5S, che sottolinea come in un contesto segnato da emergenza climatica, difficoltà orografiche e grandi flussi turistici, non si possa continuare a ignorare l’urgenza di una presenza stabile dei Vigili del Fuoco.

Il rischio è quotidiano, non teorico

Baldino punta il dito contro lo squilibrio di priorità nelle politiche statali: “La sicurezza non può essere una voce facoltativa nei bilanci dello Stato quando si parla di soccorso sui territori, mentre diventa obbligatoria quando si parla di armi”. Secondo la deputata, ignorare la richiesta di sicurezza dell’Alto Ionio equivale a essere “complici del prossimo disastro evitabile”. Le cifre, per quanto impressionanti, non sono semplici numeri: sono vite, famiglie, comunità intere che oggi vivono senza la garanzia di un intervento rapido in caso di emergenza.