Un’indagine condotta da Simeu nei giorni 18 e 19 novembre 2025, che ha coinvolto circa 50 Pronto Soccorso italiani per un totale di oltre 2 milioni e 300 mila accessi, offre un quadro che riguarda da vicino anche la Calabria. Nel campione analizzato sono stati registrati poco più di 3.000 codici rosa nel 2024, un dato stabile dal 2022 e confermato dalle proiezioni per il 2025. Estendendo i numeri al contesto nazionale, Simeu stima circa 250.000 codici rosa all’anno, un volume che descrive una criticità strutturale.

La gestione dei casi di violenza e il ruolo dei presidi calabresi


Simeu evidenzia come il Codice Rosa non si esaurisca nella sola valutazione clinica. L’assistenza richiede spesso interventi complessi, come l’individuazione di luoghi sicuri per le vittime, incluse quelle con figli minori. Una necessità che pesa anche sui Pronto Soccorso calabresi, già alle prese con risorse limitate e strutture non sempre adeguate a rispondere alle urgenze sociali collegate alla violenza. Antonella Cocorocchio, responsabile dell’Area Infermieristica Simeu, sottolinea come gli operatori offrano la massima disponibilità, ma spesso senza mezzi sufficienti.

Emergenze crescenti tra personale insufficiente e disagio sociale


La fotografia scattata dall’indagine mette in luce un sistema pronto soccorso che, anche in Calabria, opera al limite delle possibilità. Alla carenza di personale e al fenomeno del boarding si aggiunge la pressione di nuove fragilità sociali, dall’aumento del disagio psichico — soprattutto tra adolescenti — ai casi di violenza domestica e di genere. Una complessità crescente che, come afferma il segretario nazionale Simeu Mirko Di Capua, richiede interventi strutturali, investimenti e una rete territoriale più solida per garantire risposte efficaci a tutte le forme di emergenza.