Oliverio contro Errigo: “Sulla bonifica di Crotone gravi ritardi e scelte discutibili”
L’ex presidente della Regione Calabria replica al Commissario straordinario e denuncia la gestione delle risorse e il mancato rispetto delle norme ambientali

L’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, interviene con una nota per precisare alcune affermazioni fatte dal generale Errigo, Commissario straordinario per la bonifica del Sin di Crotone, in seguito all’audizione dello stesso Oliverio alla Commissione Bicamerale Ecomafie del 16 luglio. «Il generale – scrive Oliverio – ha dato una lettura distorta di quanto ho detto. Le mie valutazioni sono documentate e basate su atti formali». L’ex governatore si dice costretto a intervenire dopo che Errigo gli ha attribuito una “narrazione parziale e fuorviante” e “ricostruzioni imprecise”.
Le spese della struttura commissariale e l’uso dei fondi pubblici
Oliverio porta alla luce alcune scelte gestionali del Commissario: una convenzione con Sogesid per una sede a Roma dal valore di circa due milioni di euro, uffici a Crotone per oltre un milione e quattrocentomila euro, e persino un incarico giornalistico da 130mila euro. «Risorse – precisa – che derivano dalla condanna per danno ambientale inflitta a Syndial/Eni Rewind, e che sarebbero dovute andare al potenziamento delle strutture di controllo come Arpacal e Spisal». Oliverio ricorda come, durante il suo governo, due milioni di euro furono stanziati per permettere nuove assunzioni tecniche ad Arpacal.
La questione dei rifiuti e la legittimità dell’ordinanza
Nel mirino anche le dichiarazioni di Errigo sui rifiuti pericolosi e i conferimenti nella discarica di Columbra. Oliverio contesta con forza: «Il Commissario parla genericamente di rifiuti speciali pericolosi, ma l’impianto non è autorizzato a ricevere Tenorm o materiali con tracce di radioattività o amianto, come stabilito dal Paur». Accusa poi Errigo di aver emesso un’ordinanza per autorizzare tali conferimenti, in violazione delle norme vigenti e delle prescrizioni ambientali. «Il Commissario – incalza – dovrebbe chiarire se ha sporto denuncia alla Procura per conferimenti irregolari».
L’accusa al Ministero dell’Ambiente e la richiesta di risarcimento per Crotone
Oliverio conclude con parole dure: «Il Ministero dell’Ambiente ha gravissime responsabilità per la mancata bonifica da parte di Eni Rewind. Crotone è una città che aspetta giustizia, colpita da malattie oncologiche causate da decenni di inquinamento». E avverte: «Annunciare l’intervento dell’Esercito è una provocazione. Contro chi? Contro una popolazione che chiede solo di essere liberata dai veleni?». Invita infine il Commissario a rendere pubblica una puntuale relazione sullo stato delle attività di bonifica, sui siti ancora contaminati e sulle iniziative assunte. «La città ha diritto a conoscere e ad essere risarcita, non presa in giro».