Matteo Salvini mostra il plastico del Ponte sullo Stretto
Matteo Salvini mostra il plastico del Ponte sullo Stretto

Si è concluso a Palazzo Chigi il vertice di governo dedicato al Ponte sullo Stretto di Messina, una riunione durata circa un’ora e mezza e convocata per fare il punto sull’avanzamento del progetto e sulle verifiche in corso da parte degli organi di controllo. Al termine dell’incontro, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato che i lavori non partiranno a novembre come inizialmente previsto, ma nel mese di febbraio.

Salvini: “Risponderemo punto per punto alla Corte dei Conti”

Nel corso delle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, Salvini ha ribadito la piena fiducia del governo nel progetto, sottolineando che le eventuali osservazioni della Corte dei Conti non rappresentano un ostacolo insormontabile ma una normale fase di verifica amministrativa. “Attendiamo con estrema tranquillità i rilievi della Corte, a cui siamo convinti di poter rispondere punto su punto”, ha affermato il ministro, evidenziando la volontà di procedere nel pieno rispetto delle procedure e della trasparenza.

Verso l’apertura dei cantieri: il Ponte come simbolo di rilancio

Il rinvio dell’apertura dei cantieri a febbraio non sembra scalfire la determinazione dell’esecutivo, che considera il Ponte sullo Stretto un’opera strategica per la crescita infrastrutturale e logistica del Paese. L’obiettivo resta quello di dare avvio ai lavori nei primi mesi del 2026, mantenendo fede agli impegni assunti con i territori coinvolti e con l’Europa. Il governo intende presentare il progetto come simbolo di modernità e collegamento tra Nord e Sud, pur in un contesto di confronto tecnico e politico che resta intenso. "Aspettiamo con tranquillità i rilievi della Corte dei Conti a cui siamo convinti di poter rispondere punto su punto perché abbiamo rispettato tutte le normative. E' un'opera che l'Italia e il mondo attende. Mi sarebbe piaciuto partire con i cantieri a novembre, se dobbiamo tornare in consiglio dei ministri ai primi di dicembre, rimandando in Corte dei conti tutte le nostre motivazioni lo faremo. A quel punto vuol dire che arriverà il passaggio definitivo delle sezioni riunite della Corte dei Conti a inizio gennaio. Il che vuole dire che anziché partire con i lavori a novembre, partiremo a febbraio", ha spiegato Salvini. 

“Nessuno scontro fra poteri”

"Senza nessuno scontro tra poteri dello Stato, daremo tutte le informazioni che ci vengono richieste. Ci sto lavorando da tre anni, ci lavorerò per tre anni e due mesi, poi gli ingegneri mi dicono che con sette anni l'Italia avrà un'opera unica al mondo e quindi va bene così". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al termine della riunione a Palazzo Chigi sul Ponte sullo Stretto. "E' un secolo che se ne parla, per me il tempo è denaro, ma voglio rispettare tutte le prescrizioni, tutte le riflessioni", ha aggiunto. 

Maggioranza compatta

Sul Ponte, "la maggioranza è compatta, abbiamo appena finito una riunione con Meloni e Tajani che mi hanno dato mandato di andare avanti sul percorso che vi ho appena illustrato. Ci tengo a dire a siciliani, calabresi e a tutti gli italiani che andiamo avanti, i cantieri partiranno dopo 160 anni. Ci viene chiesto un supplemento di documentazione? Lo facciamo". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al termine della riunione sul Ponte sullo Stretto a Palazzo Chigi. 

Salvini: “Non penso a vendette”

"Non voglio pensare che qualcuno si vendichi contro siciliani e calabresi per una riforma approvata dal Parlamento. Non voglio pensare che sia così". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, rispondendo ad una domanda su un possibile collegamento tra la riforma della giustizia e il giudizio della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto.