Rocca di Neto
Rocca di Neto

Rocca di Neto è un Comune situato in provincia di Crotone, in Calabria, con circa 5.200 abitanti. La sua posizione collinare domina una porzione della bassa valle del fiume Neto, offrendo un panorama che spazia tra la montagna e la costa ionica. Il paese è attraversato da strade che lo collegano a Crotone e agli altri centri vicini, come la SS 107 Silana-Crotonese, importante arteria di comunicazione interna.

Origini, nomi e vicende storiche

Nel corso dei secoli il borgo ha assunto vari nomi: dal 1832 al 1863 fu chiamato Rocca Ferdinandea in onore del re Ferdinando II di Borbone, per poi tornare a Rocca di Neto in riferimento al fiume che scorre nei pressi del centro urbano. Ma la storia di Rocca di Neto affonda le sue radici ben più lontano: l’originaria insediamento era noto come Casale di Terrate, attestato già in epoca romana come parte del territorio agricolo della valle del Neto.

Durante il medioevo sorse nel territorio un Monastero Cistercense di Santa Maria delle Terrate, fondato nel 1178 e filiale dell’Abbazia della Sambucina, che contribuì alla ripresa economica e culturale del casale. Nel corso del tempo il borgo visse varie successioni feudali, dominazioni e mutamenti, fino al terremoto del 1832 che distrusse gran parte dell’abitato. Il borgo fu ricostruito su un sito più elevato e rinacque, assumendo via via un’identità propria.

Arte, religiosità e luoghi da scoprire

Tra i simboli più apprezzati del territorio spicca il Santuario della Madonna delle Setteporte, edificato nel 1662 su un precedente luogo di culto, che custodisce un antico dipinto quattrocentesco della Vergine molto venerato dalla comunità locale. La denominazione «Setteporte» richiama un episodio storico locale legato a privilegi concessi al borgo in passato.

Un altro riferimento architettonico è la Chiesa di Santa Filomena, costruita nel 1844 per devozione da parte di una famiglia locale, con una struttura semplice ma significativa per la devozione popolare. In passato era presente anche il monastero medievale dei Cistercensi, di cui oggi restano tracce e documentazioni.

Economia, paesaggio e opportunità

L’economia di Rocca di Neto trae linfa dai suoi territori agricoli, caratterizzati da coltivazioni legate alla valle: frutti, olio, cereali e allevamento sono elementi della ruralità che contraddistinguono il comune. È forte, inoltre, il legame con il paesaggio: la valle del Neto è percorsa da percorsi ciclopedonali e itinerari che mettono in relazione natura, fiume e borghi, valorizzando le potenzialità turistiche del territorio.

Negli ultimi anni sono emersi progetti di rilancio culturale ed eventi estivi che cercano di attirare visitatori, promuovere le tradizioni locali e stimolare l’economia culturale. L’ospitalità rurale e il turismo esperienziale possono assumere un ruolo strategico in un comune che, pur piccolo nelle dimensioni, aspira a crescere senza perdere la sua identità.

Sfide future e identità viva

Come molti borghi dell’entroterra calabrese, Rocca di Neto deve affrontare la sfida dello spopolamento, della carenza di infrastrutture e della necessità di modernizzare i servizi. Tuttavia, proprio queste difficoltà possono diventare leve di innovazione: incentivare attività giovanili, favorire start-up culturali e promuovere la visibilità turistica rappresentano percorsi possibili per consolidare il legame tra passato e futuro.

Nel suo cammino, Rocca di Neto conserva il valore della memoria storica, della religiosità popolare e del paesaggio come risorsa da vivere e custodire. Riscoprire le proprie radici, raccontare la propria storia con orgoglio e aprirsi a nuove prospettive di sviluppo significa far sì che un borgo calabrese possa continuare a essere non solo “ricordo”, ma spazio attivo di comunità e di rinascita.