Catanzaro, 30enne trovato morto in cella: la Procura apre un fascicolo
Secondo una prima ricostruzione, nei giorni precedenti all'arresto l'uomo si era recato in ospedale per problemi di salute
La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità nella morte in carcere di un detenuto di 30 anni, trovato senza vita stamattina nella sua cella. Il trentenne era stato arrestato ieri con l'accusa di evasione dal regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto con l'accusa di maltrattamenti ai danni dei genitori.
30enne morto in cella, aperto un fascicolo
Nei giorni precedenti all'arresto l'uomo si era recato in ospedale per problemi di salute. Anche ieri, quando le forze dell'ordine si sono recate nella sua abitazione di Borgia, nel catanzarese, per eseguire l'arresto, si è reso necessario l'intervento dei sanitari del 118, secondo i quali però nulla impediva di tradurre l'uomo in carcere. L'inchiesta sulla morte del trentenne é stata avviata sula base di una denuncia-querela a carico di ignoti presentata dai familiari, assistiti dall'avvocato Antonio Lomonaco.
Il fascicolo d'inchiesta è stato affidato al sostituto procuratore Sarah Cacciaguerra. L'ipotesi di reato per la quale si procede é omicidio colposo. Il magistrato ha disposto l'autopsia sul corpo del trentenne, che sarà eseguita domani nell'ospedale di Catanzaro.
Suicidi nelle carceri calabresi
La situazione dei suicidi nelle carceri calabresi è allarmante e riflette una crisi più ampia a livello nazionale. Secondo una relazione semestrale del Garante dei detenuti della Regione Calabria, Luca Muglia, nei primi sei mesi del 2024 si sono verificati tre suicidi e ottanta tentativi di suicidio nei dodici istituti penitenziari della regione.
Questi dati si inseriscono in un contesto nazionale preoccupante: al 5 dicembre 2024, si sono registrati 85 suicidi nelle carceri italiane, superando il precedente record di 84 suicidi nel 2022.
Le cause di questo fenomeno sono molteplici. Il sovraffollamento è una delle principali criticità: le carceri calabresi ospitano circa 3.000 detenuti a fronte di una capienza di poco più di 2.700 posti, con un indice di affollamento del 114,78%. Situazioni particolarmente gravi si riscontrano negli istituti di Locri e Castrovillari, con tassi di sovraffollamento rispettivamente del 147% e del 136%.
A ciò si aggiunge una significativa carenza di personale, che compromette la capacità di garantire adeguata assistenza e sorveglianza. Un ulteriore fattore è la presenza di detenuti con disturbi psichiatrici.
Inadeguatezza delle strutture
Secondo il segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), Francesco Ciccone, il 75% delle aggressioni agli agenti è perpetrato da detenuti che presentano problemi psichiatrici e che, in molti casi, dovrebbero essere ospitati in strutture sanitarie adeguate, come le Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), la cui disponibilità è però insufficiente.
La combinazione di sovraffollamento, carenza di personale e inadeguatezza delle strutture per detenuti con esigenze specifiche crea un ambiente estremamente stressante, aumentando il rischio di suicidi e atti di autolesionismo. È evidente la necessità di interventi strutturali e di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per affrontare efficacemente questa emergenza umanitaria.