Bocchigliero, un piccolo borgo incastonato tra le montagne della Sila Greca, si prepara ad accogliere per il terzo anno consecutivo uno degli appuntamenti culturali più suggestivi dell’estate calabrese: “The Memories Film Fest”, in programma il 17 e 18 agosto 2025. Un evento che va oltre il semplice festival cinematografico, trasformandosi in un’esperienza collettiva di riscoperta della memoria, delle radici e del potere evocativo delle immagini d’archivio.

Ideato dall’associazione culturale no-profit Archivio Cineteca della Calabria, in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo Lastcam, e diretto dalla documentarista Caterina Iannelli, il festival ha come obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico sull’importanza degli archivi audiovisivi: custodi silenziosi di storie dimenticate, di volti e voci che riaffiorano dal passato per interrogare il presente.

Un programma tra artigianato, cinema e impegno civile

Si parte domenica 17 agosto con un omaggio agli artigiani di Bocchigliero, veri e propri depositari di saperi antichi che resistono al tempo. Presso il Museo della Civiltà Contadina, in via Sandro Pertini, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00, sarà possibile visitare una mostra dedicata alle loro creazioni. La giornata prosegue con The Memories Art, una sezione che unisce arte e narrazione: alle 17.00 in piazza del Popolo, il ceramista Francesco Fontana condurrà un laboratorio di modellamento ceramico aperto a tutte le età, per riscoprire il dialogo tra materia e memoria.

La serata evento, condotta dalla giornalista Rai Gabriella d’Atri, si aprirà alle 22.00 con la partecipazione straordinaria del regista Mimmo Calopresti, che presenterà “Cutro, Calabria, Italia”, il documentario vincitore del Nastro d’Argento 2025. Il film racconta con grande intensità la tragedia del naufragio di migranti avvenuta a Steccato di Cutro nel 2023, lasciando spazio alla riflessione collettiva.

Sul palco anche la cantautrice Antea, il regista Salvatore Insana, e il compositore e produttore Vincenzo Ricca. Spazio poi al cinema delle origini con Pino Iannelli, che proporrà frammenti d’archivio legati al Rito del Maio, e al cortometraggio “U’ compare San Giovanni”, realizzato dai giovani partecipanti del laboratorio The Memories for Kids. Un progetto intergenerazionale che ha coinvolto i bambini del paese nella ricostruzione di un antico rito di comparaggio, attraverso interviste agli anziani e il lavoro creativo con la famiglia Iannelli, fondatrice dell’Archivio Lastcam — riconosciuto di interesse storico dal Ministero della Cultura.

Durante tutto il festival sarà possibile visitare il suggestivo “Museo del pre-cinema”, allestito nella sede Lastcam in piazza del Popolo: una collezione di lanterne magiche, zootropi, visori ottici e strumenti d’epoca che raccontano la magia della settima arte prima ancora della pellicola.

Concorso internazionale e ospiti d’eccezione

Al centro del festival, il concorso cinematografico con 14 film selezionati, proiettati nelle due giornate presso la Casermaccia, in piazza del Popolo (dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30). La serata finale del 18 agosto, a partire dalle 22.00, ospiterà la cerimonia di premiazione e nuovi momenti di confronto e spettacolo.

Tra gli ospiti attesi la regista Giulia Zanfino, che presenterà in anteprima il suo ultimo lavoro dedicato al cinema per il sociale, e Francesca Marchese — casting director, attrice e regista — che condurrà un workshop esclusivo (ore 18.00, presso il teatrino parrocchiale Don Domenico Spina) sul ruolo del casting nella filiera produttiva cinematografica.

Il festival si concluderà con una riflessione importante sul tema della “Restanza” — la scelta di restare e valorizzare le aree interne — con la partecipazione di Giuseppino Santoianni (presidente AIC) e Pietro Tarasi (presidente Patate della Sila), insieme al Movimento civico Mille Papaveri Rossi e agli artigiani del borgo.


“The Memories Film Fest” è più di un festival: è un atto d’amore verso la Calabria, la sua memoria e le sue storie.Un invito a fermarsi, guardare indietro, ascoltare e immaginare nuovi futuri a partire dal passato. Bocchigliero, con il suo archivio di immagini e umanità, torna a farsi luogo vivo di cultura, identità e resistenza creativa.