Protesta alla centrale Enel di Rossano dopo il licenziamento di uno storico vigilante
Lavoratori e sindacati si mobilitano contro la decisione della Cosmopol, mentre il sindaco Stasi denuncia l’abbandono del sito e chiede un rilancio del progetto industriale
Tensione alla centrale Enel di Contrada Sant’Irene, a Rossano, dove gli addetti alla vigilanza hanno incrociato le braccia per protestare contro il licenziamento improvviso di uno dei colleghi storici, Giovanni Virardi, sostituito senza preavviso. Alla mobilitazione hanno aderito anche una ventina di lavoratori della ex centrale e le sigle sindacali, mentre nelle prossime ore è previsto un incontro a Catanzaro per discutere la vicenda.
Il sindaco Stasi: “Una ferita per la comunità”
A sostegno della protesta è intervenuto anche il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che in un post ha denunciato il progressivo abbandono del sito industriale da parte di Enel. Stasi ha ricordato come la sospensione di Virardi rappresenti solo “la punta dell’iceberg” di una crisi più profonda, segnata dalla rinuncia al progetto sull’idrogeno da 15 milioni di euro del PNRR e dal ritardo di oltre un anno nelle operazioni di demolizione delle ciminiere.
Appello al Governo e richiesta di rilancio
Il primo cittadino ha criticato duramente la nuova gestione di Enel, accusandola di condurre una politica di “liquidazione” anziché di rilancio. Ha inoltre sollecitato il Governo a intervenire sul futuro della centrale e delle aziende di Stato in Calabria, affinché non si perda definitivamente la possibilità di trasformare l’area in un polo produttivo o fieristico. “La protesta di oggi – ha dichiarato Stasi – deve essere la scintilla per riaccendere il dibattito sul futuro del sito e restituire dignità al lavoro”.