Sei dalla provincia di Cosenza e tre da quella di Reggio Calabria: sono almeno nove i calabresi che furono deportati nel campo di concentramento di Sachsenhausen, vicino Berlino durante la seconda guerra mondiale.


 

È questo ciò che emerge dalla ricerca fatta da Claudio Cassetti, Jacopo Buonaguidi e Francesco Bertolucci, resa nella pubblicazione di “Gli italiani a Sachsenhausen”, ricreando una lista di nomi di tutti quegli italiani vittime di uno degli orrori che più ha macchiato il mondo. Uno studio che – ancora – non era mai stato approfondito e che – grazie alla competenza dei tre autori, i primi due guide al memoriale del campo di concentramento e il terzo giornalista – sono riusciti a diffondere, nella memoria di quello che era “il campo modello delle SS”, situato nella città di Oranienburg a 35 chilometri da Berlino.

Per molti, il calvario iniziò nelle carceri fasciste e nei campi di transito e concentramento italiani, spesso deportati per motivi politici, ma anche perseguitate per motivi razziali, sessuali o religiosi.

L’elenco totale dei deportati e deportate considerate nella ricerca è di oltre 700 persone i cui nomi sono tutti pubblicati nel libro.
C’è da sottolineare che tra queste però erano presenti persone non riconoscibili con certezza come italiane o non è stato del tutto dimostrabile che siano state deportate a Sachsenhausen.

 

Informazioni sul campo di Sachsenhausen


Il campo di concentramento di Sachsenhausen fu uno dei più grandi in Germania, in esercizio dal 1936 al 1945. Grazie alla sua vicinanza a Berlino fu utilizzato come campo di formazione per l'addestramento dei comandanti e del personale poi mandato in altri campi. Vi si trovava l'Ispettorato dei campi di concentramento, da cui si impartivano le istruzioni per gli altri campi delle SS.. A Sachsenhausen furono deportate circa 200 000 persone e di queste 100 000 vi trovarono la morte.