Erosione costiera
Erosione costiera

Negli ultimi decenni l’erosione costiera è diventata una delle principali emergenze ambientali che minacciano il territorio italiano, e la Calabria non fa eccezione. La regione, con i suoi oltre settecento chilometri di costa, è un patrimonio naturale e turistico di straordinario valore ma anche un territorio fragile, costantemente esposto alla forza del mare e agli effetti dei cambiamenti climatici. L’arretramento delle spiagge, la perdita di sabbia e la distruzione di ecosistemi marini stanno trasformando profondamente il paesaggio costiero, mettendo a rischio l’economia locale e la sicurezza delle comunità che vivono vicino al mare.

Secondo gli studi condotti da università e centri di ricerca ambientale, più del quaranta per cento delle spiagge calabresi mostra segni evidenti di erosione. Le zone più colpite sono quelle del Tirreno cosentino, della piana di Gioia Tauro e di alcune località ioniche, dove in pochi decenni il mare ha guadagnato metri di costa. Interi tratti di litorale un tempo frequentati da turisti e famiglie oggi risultano ridotti o addirittura scomparsi. In molti casi la linea di costa si è spostata di decine di metri verso l’interno, minacciando stabilimenti balneari, abitazioni e infrastrutture pubbliche. L’erosione non è solo un fenomeno naturale ma anche il risultato di un equilibrio ambientale alterato da interventi umani sbagliati, come la costruzione di porti, dighe e barriere che modificano il naturale trasporto dei sedimenti.

Le cause di un equilibrio spezzato tra uomo e mare

Le cause dell’erosione costiera in Calabria sono molteplici e spesso interconnesse. Il mare, per sua natura, è in costante movimento e tende a ridisegnare la linea di costa, ma ciò che un tempo avveniva lentamente oggi accade con una velocità preoccupante. La riduzione dell’apporto di sabbia dai fiumi è una delle principali ragioni di questo fenomeno. Le opere di regimazione idraulica e la costruzione di sbarramenti lungo i corsi d’acqua impediscono ai sedimenti di raggiungere il mare, interrompendo un ciclo naturale che per secoli ha garantito la stabilità delle spiagge.

A questo si aggiunge la crescente urbanizzazione delle zone costiere. In molti tratti del litorale calabrese sono sorte costruzioni troppo vicine alla battigia, opere che hanno ridotto la capacità naturale della costa di assorbire l’energia delle onde. L’uso intensivo del suolo, insieme alla distruzione delle dune e della vegetazione costiera, ha eliminato quella barriera naturale che un tempo proteggeva il territorio. Il cambiamento climatico amplifica ulteriormente il problema. L’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza delle mareggiate stanno accelerando l’erosione, mentre le piogge torrenziali e le alluvioni, sempre più intense, modificano la morfologia dei litorali e rendono il suolo più vulnerabile.

Non va dimenticato l’impatto economico di tutto questo. L’erosione danneggia le strutture turistiche, riduce lo spazio balneabile e scoraggia gli investimenti nel settore turistico, che rappresenta una delle principali risorse economiche per la regione. Inoltre, la perdita di terreno agricolo e la compromissione delle vie di comunicazione costiere pesano sull’economia locale e sull’occupazione.

La necessità di una strategia comune per difendere il futuro della costa

Affrontare il problema dell’erosione costiera in Calabria richiede una visione a lungo termine e un coordinamento tra istituzioni, cittadini e comunità scientifica. Negli ultimi anni sono stati avviati diversi progetti di monitoraggio e intervento, come i piani di gestione integrata delle zone costiere e le opere di difesa morbida che prevedono il ripascimento artificiale delle spiagge con sabbia compatibile. Tuttavia, queste misure restano spesso interventi isolati e non sempre risolutivi. Serve una pianificazione complessiva che tenga conto della natura dinamica del litorale e che rispetti i processi naturali.

La consapevolezza dei cittadini gioca un ruolo fondamentale. Le comunità costiere devono essere coinvolte nelle decisioni e sensibilizzate sull’importanza della tutela del territorio. In molti casi, la rinaturalizzazione delle aree costiere, la ricostruzione delle dune e la protezione delle zone umide rappresentano soluzioni più efficaci e sostenibili rispetto alle tradizionali barriere in cemento.

La Calabria, con il suo mare cristallino e la ricchezza dei suoi paesaggi, può diventare un laboratorio di buone pratiche per la gestione del litorale, ma solo se saprà coniugare sviluppo economico e rispetto dell’ambiente. L’erosione costiera non è un destino inevitabile, ma una sfida che può essere affrontata con competenza, responsabilità e visione. Proteggere le coste oggi significa difendere non solo il patrimonio naturale ma anche l’identità culturale e sociale di un’intera regione, affinché il mare continui a essere una risorsa e non una minaccia.